Pubblichiamo due Ordini del Giorno sull'otto marzo e sulla lotta alla camorra, presentati dai compagni della Federazione di Caserta, approvati alla quarta conferenza nazionale dei Giovani comunisti, tenutasi lo scorso fine settimana a Pomezia.
Nei prossimi giorni sarà a disposizione dei nostri lettori un resoconto dei lavori della Conferenza nazionale.
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Contro capitalismo e patriarcato, costruiamo un 8 marzo di lotta e di discussione
Di fronte alla più grande crisi economica e gli impatti devastanti che sta avendo sulla vita di milioni di persone,e in un contesto difficile per la sinistra italiana che vive una crisi profonda,assistiamo ad una regressione sociale e culturale molto forte che si esprime con un crescente clima di odio verso tutto ciò che è “diverso” e che prova a far pagare la crisi ai “soggetti più deboli”della società:a partire dalle donne.
Il motivo della scarsa militanza di donne nei partiti e nelle organizzazioni di sinistra va ricercata anche nella società,impregnata di una cultura patriarcale funzionale al capitalismo che opprime le donne doppiamente,nel lavoro e nei carichi familiari. È nota a tutti la propaganda reazionaria che questo governo fomenta,dall’intolleranza al diverso,ai migranti come bestie feroci che stuprano le donne italiane,alla figura della donna come manager-velina -e quella della casalinga felice di stirare,l avare, accudire i figli, e lavorare.
A questo scoglio la sinistra ,e i Gc,non ha mai dato una risposta seria,girando intorno al problema,coi Forum delle donne,con le quote rosa. Questi metodi si sono dimostrati poco efficaci,(le quote non hanno affatto risolto il problema della militanza) poiché non si è posto l’obiettivo di rendere la discussione di genere patrimonio di tutte le compagne e dei compagni,rinchiudendosi in percorsi autoreferenziali piuttosto che lavorare ad una strategia per avvicinare le donne alla politica,dove per donne intendiamo studentesse, lavoratrici, donne intercettate nelle lotte .Dobbiamo lavorare al coinvolgimento come primo elemento di riscatto e di emancipazione delle donne,attraverso l’attività politica.
Pensiamo che i giovani comunisti debbano ricostruirsi con un profilo di classe netto e la questione femminile deve essere un punto centrale di discussione.
Proponiamo per questo una campagna specifica dei giovani comunisti,con la produzione di materiale politico da diffondere fuori i luoghi di studio della provincia e fuori i luoghi di lavoro e che i Gc si impegnino a costruire con i compagni del comitato in difesa della scuola pubblica una mostra itinerante nelle scuole come strumento per stimolare il dibattito tra i giovani e le giovani e con le lavoratrici del mondo della scuola che subiscono giorno dopo giorno le conseguenze devastanti della Riforma Gelmini.
In vista dell’otto marzo lavoriamo a un’iniziativa ampia per discutere e affrontare temi necessari nella nostra provincia, dall’uso del corpo delle donne, alla condizione delle immigrate, allo smantellamento dello stato sociale che penalizza in modo particolare le donne.
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