Riportiamo qui di seguito l'ordine del giorno che i delegati della nostra mozione hanno presentato al congresso della federazione di Milano che impegna il nostro partito nella lotta contro il superamento del contratto nazionale. A questo testo ne è stato contrapposto un altro, presentato dal compagno Antonio Lareno, componente della segreteria della Camera del Lavoro di Milano.
L'ordine del giorno proposto dal compagno Lareno è stato approvato con 172 voti, mentre il nostro ha raccolto 73 voti.
Considerando l'importanza dell'argomento, riteniamo utile ripresentare le nostre argomentazioni anche in questa sede. Ecco il nostro ordine del giorno:
La vittoria della destra alle elezioni del 14 aprile e l'espulsione della sinistra dal parlamento hanno ulteriormente rinvigorito la determinazione con cui i padroni, nei prossimi mesi, porteranno avanti nuovi e pesanti attacchi ai lavoratori.
Dopo essere riusciti, attraverso le politiche del governo Prodi, a spostare ingenti parti di salario (il Tfr) ai fondi pensione, a precarizzare ulteriormente il mercato del lavoro e elevare l'età pensionabile con lo strumento degli scalini attraverso il Protocollo sul Welfare, e ad aumentare la produttività attraverso sgravi alle imprese, hanno già ottenuto dal governo Berlusconi il calo delle imposte sullo straordinario. Ora vogliono distruggere il Contratto nazionale e, di fatto, reintrodurre le gabbie salariali. Il padronato si sente il vento in poppa e vuole sfruttare il "momento magico": i più oltranzisti parlano di contratti individuali, mentre l'Europa ci indica le 60-65 ore settimanali!
A questo poi va aggiunto che si preparano nuovi e pesanti licenziamenti di massa a partire da Alitalia e Telecom.
In questo frangente di attacco frontale alla classe operaia e ai lavoratori in generale diventa decisivo il ruolo che dovrà giocare il Partito della Rifondazione comunista.
Un'opportunità per riscattare il partito dalle scellerate decisioni prese durante la collaborazione nel Governo Prodi, un'opportunità per tornare ad essere i più intransigenti difensori degli interessi dei lavoratori e degli strati sociali più disagiati.
Solo nella misura in cui metteremo il partito al servizio delle lavoratrici e dei lavoratori possiamo dimostrare di avere un ruolo decisivo nella società.
Battaglia che deve essere portata avanti con determinazione contro i progetti del Governo e di Confindustria e che non può esimersi con altrettanta determinazione di essere portata avanti anche nel sindacato. Davanti alla deriva moderata che da tempo la Cgil segue in particolare sotto la direzione di Epifani diventa non più rinviabile una battaglia organizzata dei compagni del Prc per costruire una vera opposizione di classe nel sindacato. Un'opposizione che non si perda in chiacchere o in dichiarazioni roboanti, che poi non si concludono in nulla, ma un'opposizione sul campo, nelle aziende, nelle fabbriche, in ogni luogo dove, a partire dall'opposizione alla controriforma sul contratto nazionale, si può rilanciare un'alternativa alla preponderante egemonia che il Partito democratico e i settori più moderati della sinistra stanno esercitando.
Abbiamo la necessità politica di ricucire il dialogo con la nostra base sociale; tra il partito e la classe.
Solo nella misura in cui ci offriamo come strumento utile ai militanti, agli operai iscritti e non, per organizzare una battaglia di lungo respiro contro questa nuova e più pesante capitolazione dei vertici sindacali potremo gettare le basi per una nuova e vera opposizione nel sindacato e la ricostruzione della presenza militante del partito nei luoghi di lavoro.
A partire da settembre dovremo mobilitarci contro questo scellerato accordo. Abbiamo la necessità di entrare in ogni conflitto, dimostrare chi sta con i lavoratori e chi no. Smascherare i burocrati legati alle proprie poltrone e non agli interessi di classe. Proporre una unità d'azione tra le sinistre Cgil (Rete 28 aprile, Lavoro Società, Fiom) e sindacati di base mobilitando tutti i nostri iscritti.
Il Partito della Rifondazione comunista si impegna nella lotta contro il superamento del contratto nazionale, per il suo rilancio, in difesa degli interassi dei lavoratori e nel contempo apre una battaglia in campo aperto contro le burocrazie sindacali e chi come il Partito democratico sotto la falsa etichetta della difesa di tutti porta avanti in modo determinato gli interessi padronali.
Una coerente opposizione quale strumento per una nuova Rifondazione Comunista.
Primi firmatari:
Beppe Lania
direttivo Lombardia Filcams Cgil
Antonio Forlano
delegato Filt Cgil
Lorenzo Esposito
delegato Fisac Cgil