I risultati elettorali in Cile e l’elezione della compagna Camila Vallejo a deputata hanno suscitato un dibattito a sinistra in cui si è cercato di adattare la realtà ai propri desideri; ciò che è veramente successo purtroppo è tutto molto più prosaico e contraddittorio. Nel 2006 durante il primo mandato presidenziale della socialista Michelle Bachelet scoppia la “rivoluzione dei pinguini”, il primo episodio di una serie di mobilitazioni studentesche che, con alti e bassi, hanno influenzato la vita politica cilena da allora fino a oggi. Le rivendicazioni di queste lotte erano la gratuità degli studi e dei servizi agli studenti (inclusi i trasporti pubblici), il rifiuto dell’assetto scolastico stabilito ancora ai tempi di Pinochet, la rinazionalizzazione del sistema scolastico che durante la dittatura era stato “municipalizzato”, ovvero improntato ad una autonomia autoritaria degli istituti che va nella direzione della privatizzazione.