La verità sulle elezioni in Venezuela - Falcemartello

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La verità sulle elezioni in Venezuela

Tutti possono esprimere la propria opinione, sia a proposito delle elezioni per il rinnovo del parlamento che si sono svolte in Venezuela sia su ogni avvenimento ad esse correlato. Ciò nonostante i mass media controllati dai padroni hanno si sono concentrati sulla cifra dell’astensione del 70-75% nel tentativo di delegittimare i risultati delle elezioni.

I fatti smentiscono le accuse di frodi elettorali

L’affermazione che abbiamo sentito spesso secondo cui il Consiglio Elettorale Nazionale Venezuelano (CNE) stia operando in maniera truffaldina è priva di fondamento. Nei loro rapporti gli osservatori internazionali di queste elezioni provenienti dall’Unione Europea e dall’Osa (Organizzazioni degli Stati Americani) hanno dichiarato che le elezioni si sono svolte correttamente e che non ci sono stati brogli, anche se ci sono state delle critiche dirette al CNE dato che il 41% dei votanti ha avuto difficoltà a comprendere il funzionamento del sistema di voto informatizzato.

Questi rapporti non suggeriscono minimamente che il CNE abbia in qualche modo commesso delle frodi elettroniche o elettorali. In realtà il 45% delle urne per le schede dove gli elettori hanno depositato le conferme stampate (del voto elettronico, ndt) erano state scelte casualmente, le scatole aperte e le schede elettorali contate pubblicamente di fronte ai rappresentanti di tutti i partiti. Tutti corrispondevano con i risultati elettronici trasmessi dalle macchine per il voto.

Quando Jimmy Carter ha dichiarato nell’agosto 2004 che i risultati elettorali (del referendum revocatorio, ndt) erano corretti e trasparenti, sostenitori dell’opposizione appartenenti alle classi sociali più abbienti lo hanno fischiato e gli hanno sputato in un ristorante nell’elegante quartiere El Rosal di Caracas. Un comportamento che difficilmente può essere definito democratico.

I media controllati dall’opposizione all’epoca affermavano che Chavez aveva pagato un milione di dollari Usa a Carter per “mettere a posto i risultati”!!

L’opposizione si suicida politicamente

Ci sono molte omissioni da parte dei media venezuelani in mano alla classe dominante, ed anche da parte di quelli internazionali. Ad esempio prima che l’opposizione si ritirasse (nonostante i leader dei cinque maggiori partiti si fossero rivolti ai propri candidati per farli ritirare e boicottare le elezioni, il 50% dei candidati dell’opposizione ha partecipato ugualmente alle elezioni facendo però un buco nell’acqua) gli ultimi sondaggi d’opinione indicavano che la coalizione a sostegno di Chavez avrebbe ottenuto 150 dei 167 seggi nell’Assemblea Nazionale. E’ questo il motivo per cui l’opposizione si è ritirata: evitare una sconfitta elettorale (prima di queste elezioni avevano 76 seggi) e scomparire dalla scena politica.

Più elettori hanno sostenuto l’Assemblea Nazionale- un dato non una finzione

A proposito delle cifre che evidenziano un’astensione del 70-75% ci sono molte spiegazioni per questo risultato: elettori dell’opposizione che non sono andati a votare; appelli all’astensione; risultati che storicamente evidenziano in questo tipo di consultazioni un’astensione attorno al 55%; le elezioni parlamentari tenutesi separatamente da quelle presidenziali; i sostenitori di Chavez che non sono andati a votare per l’esito scontato delineato anche dagli exit polls; la pioggia torrenziale e le condizioni meteorologiche avverse.

Comunque sia, queste elezioni sono legali e sia politicamente, matematicamente ed oggettivamente sono state persino più legittime delle recenti elezioni parlamentari in Venezuela, contrariamente a quanto l’opposizione ha affermato e tralasciato di ricordare. Perché?

Nel 1998 il Partito di Accion Democratica ottenne il controllo del Congresso di allora con il sostegno dell’11,24% dei votanti, su un totale di circa 10,9 milioni di aventi diritto al voto. Questo partito ha ricevuto 1,24 milioni di voti. Nelle elezioni del 2000 il Movimento V Repubblica di Chavez ha ottenuto il controllo dell’Assemblea Nazionale con il 17% (1,98 milioni) di voti su un corpo elettorale di 11,7 milioni di votanti. Nelle elezioni del 4 dicembre 2005 i sei partiti che hanno dato vita all’alleanza pro-Chavez hanno ricevuto il 22-23 % dei voti (circa 3,2 milioni) su un totale di 14,4 milioni di aventi diritto.

In conclusione nessuno nel 1998 o nel 2000 ha nemmeno ricordato che l’Assemblea Nazionale non era legittimata essendo controllata da partiti che avevano ottenuto rispettivamente l’11,24% e il 17%. Quindi perché i sostenitori della destra oggi affermano che l’Assemblea Nazionale non ha legittimità quando ha ricevuto il sostegno del 22-23% degli elettori? Sia oggettivamente che sul paino numerico è più legittima dei due parlamenti che l’hanno preceduta.

Tutti parte di uno stesso copione

Di conseguenza questa enfasi sulle cifre dell’astensione allo scopo di delegittimare le elezioni e la nuova Assemblea Nazionale è una manovra politica per screditare il CNE ed i rappresentanti che i venezuelani hanno eletto, e a destabilizzare il Paese. Questo tentativo va avanti dal 10 dicembre 2001, quando è stato convocato il primo sciopero generale, seguito dal colpo di Stato, il sabotaggio dell’economia e dell’industria del petrolio, violenze di strada organizzate per creare confusione; queste azioni continuano ancora oggi, dato che un condotto petrolifero è stata distrutta nello stato di Zulia a ridosso delle ultime elezioni.

La percezione della vera democrazia

Adesso che i sei partiti della coalizione che sostiene Chavez hanno tutti i 167 seggi l’opposizione grideranno al broglio dicendo che Chavez è un dittatore. Menzogna! I miei amici in Venezuela sanno che pochi in Venezuela sono di questo parere e che si tratta di un’invenzione dei media per screditare il governo, poiché l’85% dei canali TV, stazioni radio e giornali è controllata dall’opposizione.

Un recente sondaggio d’opinione fatto da Latinobarometro indica che lo stesso Chavez indicava che il 74% dei Venezuelani erano soddisfatti del loro sistema democratico, in confronto al 53% nel resto dell’America Latina e superati solo dall’Uruguay con il 78%. Se Chavez fosse visto come un dittatore o un despota dal popolo venezuelano, questo risultato (rilevato da un’organizzazione indipendente) sarebbe stato impossibile.

I poteri dello Stato sono autonomi- lo dice la Costituzione del 1999

Costituzionalmente sia il Cne sia l’Assemblea Nazionale sono organismi distinti ed autonomi all’interno dello Stato Venezuelano, insieme ai poteri Esecutivo, Legislativo e Giudiziario. Chavez controlla il potere Esecutivo- gli altri quattro sono legalmente e costituzionalmente autonomi.

Non c’è nessuna prova concreta che Chavez stia controllando gli altri poteri dello Stato in modo autoritario o dittatoriale. Le “prove” si trovano solo nei media dell’opposizione basate su chiacchiere, aneddoti e opinioni prive di fondamento invece che su fatti: tuttavia ripetere una bugia 1000 volte le farà acquistare credibilità. L’Alta corte ha recentemente pronunciato sentenze sfavorevoli al Governo. Esempi sono i silos per il grano di proprietà della Polar nello stato di Barinas che erano stati espropriati con un decreto del governatore di quello Stato, Hugo de los Reyes Chavez, padre del presidente. Questo decreto è stato annullato dall’Alta Corte e i silos sono tornati di proprietà della Polar.

Perché l’opposizione era destinata all’insuccesso politico

Dal 2000, durante il periodo in cui era in carica l’ultima Assemblea Nazionale, l’opposizione non ha mai proposto nemmeno un singolo disegno di legge. Per cinque anni sono stati in grado solamente di fare ostruzionismo, sabotando i lavori. La nuova Assemblea Nazionale potrà approvare leggi che fanno gli interessi della maggioranza della popolazione e non dovrà prendere parte ai teatrini messi in atto dai deputati dell’opposizione. 

Questo comportamento, unito a cinque anni di discorsi irrazionali, tutti caratterizzati da una retorica contraria al governo e soprattutto al presidente, ha posto le fondamenta per l’eliminazione politica dei partiti tradizionali. Gli elettori non volevano un’Assemblea Nazionale dove le leggi venivano bruciate in aula, dove nascevano scontri, i deputati non si presentavano in aula per non far raggiungere il quorum necessario per far approvare nuove leggi e dove venivano messe in atto altre misure ostruzioniste.

Ulteriori fatti che vengono spesso “dimenticati”

Dal 1998 in Venezuela ci sono stati ben dieci consultazioni popolari, fra referendum ed elezioni, e la coalizione filo Chavez ha sempre sonoramente sconfitto l’opposizione. Quest’ultima ha perso a tavolino quando il 50% dei candidati si è ritirato ed ha fatto appelli all’astensione. Ma, per dare a chi legge un’informazione basata su dati concreti, su un totale di 5516 candidati 556 si sono ufficialmente ritirati (poco più del 10%).

Questi sono i fatti e i retroscena delle elezioni parlamentari in Venezuela. Per tracciare un parallelo con il Regno Unito pochi potrebbero dichiarare che i consiglieri municipali o gli Europarlamentari sono illegittimi perché c’è stata una bassa affluenza al voto.

16 dicembre 2005.