Modena - Ieri pomeriggio, 17 settembre 2013, dopo oltre 18 mesi di lotte è stato firmato l'accordo tra il nuovo acquirente di Terim, i sindacati e le istituzioni locali per il rilancio della ditta modenese di cucine.
Come sempre rivendicato dai lavoratori e dalla Fiom, l'accordo prevede la salvaguardia dell'occupazione, dell'attività produttiva e la riconversione di uno dei due stabilimenti (quello sito a Baggiovara).
L'accordo prevede che non vi sia nessun licenziamento imposto. Vi sarà l'apertura di una cassa integrazione straordinaria di un anno al termine di quella attualmente in vigore (che scadrà nel gennaio 2014) e contemporaneamente sarà aperta una mobilità solo su base volontaria e incentivata. Nel frattempo tutti i lavoratori che non andranno in mobilità verranno pian piano trasferiti senza soluzione di continuità e con le medesime condizioni normative e retributive attualmente in essere (così come prevede l'art.2112) nella nuova azienda EG Italy che utilizzerà il solo stabilimento di Rubiera. EG Italy, attraverso l'applicazione dei contratti di solidarietà, prevede di assorbire 201 lavoratori su 339.
Tuttavia, qualora a fine 2014 i volontari per la mobilità fossero inferiori al previsto (138 unità), comunque la nuova azienda sarà obbligata ad assorbire tutti i lavoratori ancora in forza nella vecchia Terim nel rispetto dell'art.2112, poichè è stata respinta da parte sindacale la richiesta aziendale di applicare il comma 5 dell'art.47 della legge 428/90 che dava sostanziale mano libera al nuovo acquirente in merito ai licenziamenti. Questa è stata sicuramente la conquista più importante ottenuta. Non a caso proprio lo scontro su questo punto aveva fatto saltare a luglio il tavolo di trattativa prolungando così le trattative di alcuni mesi. Peraltro nell'incontro di ieri è emerso qual'era (ed è) in realtà il vero problema del padrone in merito a questo aspetto.
Infatti Volpi, il liquidatore nominato dalla vecchia proprietà (ma che appariva già in Terim negli anni precedenti come "presidente del collegio sindacale"), ha candidamente dichiarato che il problema di eventuali "eccedenze" rispetto ai 201 non sarebbe nei numeri; il problema sono solo 5 persone che hanno rovinato l'azienda, intendendo con questo gli operai dirigenti di tutte lotte in Terim in questi anni (molti dei quali sono militanti o simpatizzanti della tendenza FalceMartello). Quindi ancora una volta (come già nelle scorse vertenze) è emerso come il vero problema anche del nuovo acquirente, dietro cui sembra sempre più evidente esserci il vecchio padrone, oltre ai debiti di Terim era eliminare i militanti comunisti dalla fabbrica. Ma ancora una volta l'intento non gli è riuscito!
Nell'arco dei prossimi 15 mesi le istituzioni si sono impegnate a lavorare alla riconversione del sito di Baggiovara per permettere la ricollocazione anche di coloro che volontariamente si dovessero mettere in mobilità (i volontari ad oggi sono circa 105 su appunto 339). Attualmente ci sono diverse ditte (anche del settore biomedicale) che hanno manifestato alle istituzioni interesse ad utilizzare il sito di Baggiovara per la propria attività. La stessa EG Italy ha manifestato l'intenzione di aprire una produzione parallela di scaldabagni per facilitare la ricollocazione del personale. Per ora siamo ancora nell'ambito dei "desiderata" ma pare che questi progetti abbiano possibilità concrete di realizzarsi. Il che sarebbe un altro grosso risultato.
Che dire? Ancora una volta si è dimostrato che la lotta paga!