Una presenza consistente di studenti, insegnanti, cittadini, associazioni della scuola e militanti della sinistra (comprese delegazioni a livello regionale) che a Crema non si vedeva da tempo.
Alla manifestazione, promossa dal Comitato in difesa della Scuola Pubblica di Crema, hanno aderito forze politiche della sinistra, tra cui Rifondazione Comunista, il sindacalismo di base, rete scuola di Crema e Milano, il comitato cittadino contro la discarica di amianto e il centro sociale del territorio. Mancavano all’appello la CGIL ed il PD: la prima non ha mai risposto alle sollecitazioni dei promotori, il secondo ha preferito organizzare un presidio alternativo, in una decina, lo stesso giorno, alla stessa ora, sulla medesima questione (!) evidentemente per non “mischiarsi” con studenti, insegnanti e militanti della sinistra radicale.
In una fase che potremmo definire di “pausa di riflessione” del movimento studentesco dell’autunno è significativa la presenza di una cinquantina di studenti e di giovani in una manifestazione di sabato pomeriggio, alcuni dei quali attivatisi per la prima volta e che, sicuramente, dopo la manifestazione avranno tratto nuove motivazioni per proseguire la battaglia politica nelle proprie scuole; così come importante la partecipazione consistente, nello spezzone di Rifondazione Comunista, di compagni e compagne da tutti i circoli della federazione che hanno dimostrato che il Partito c’è e, concretizzando la svolta a sinistra, può giocare un ruolo centrale nel conflitto sociale e nelle battaglie sul territorio, come in questo caso, contribuendo in modo significativo con le proprie strutture, risorse e militanti nel promuovere la campagna e la manifestazione.
Apriva il corteo uno striscione del Comitato in difesa della Scuola Pubblica con lo slogan “Affari, potere, privatizzazione = Comunione e Liberazione” ad indicare l’enorme influenza che CL esercita in regione quale lobby politico – economica legata a doppio filo alla giunta Formigoni. È infatti noto che, particolarmente nella nostra regione, Comunione e Liberazione, attraverso i legami con la giunta Formigoni, abbia voce in capitolo in quasi ogni decisione assunta a livello regionale e, dietro la facciata di un’associazione cattolica di stampo integralista, difenda in realtà non tanto il regno dei cieli quanto interessi economici e materiali ben radicati su questa terra.
I milioni di euro stanziati per la scuola di CL non sono che la punta di un iceberg nella politica di smantellamento del diritto allo studio e di privatizzazione dell’istruzione pubblica e la regione Lombardia si conferma quindi come il laboratorio di sperimentazione delle peggiori politiche della destra e degli attacchi ai diritti dei lavoratori e degli studenti. La lotta contro gli ingenti finanziamenti alla scuola di CL è quindi una lotta a tutto campo in difesa del diritto allo studio; è con questo indirizzo politico che il comitato in difesa della scuola pubblica di Crema ha promosso una campagna in città, di cui la manifestazione è stata una tappa significativa, con il coinvolgimento, sin da subito, delle organizzazioni politiche e sindacali dei lavoratori, da Rifondazione Comunista ai Sindacati di base.
Nei mesi precedenti la mobilitazione è stata organizzata una campagna capillare di informazione nelle scuole ed in città (volantinaggi costanti davanti alle scuole, le fabbriche, in piazza) che ha avuto senz’altro il merito di sollevare l’attenzione sulla questione delle regalie alle scuole private: oltre il dato numerico delle oltre 700 firme raccolte è significativo che, banchetto in piazza dopo banchetto, fossero sempre di più le persone che si avvicinavano non soltanto per firmare “l’appello contro i finanziamenti alla scuola di CL” ma anche per esprimere apprezzamento ed appoggio per la nostra battaglia, considerazioni sullo stato attuale della scuola pubblica (studenti ed insegnanti), rabbia e sdegno che legava le loro condizioni di vita e di lavoro ai soliti favoritismi per le situazioni di privilegio. Fa infatti specie vedere come, in una situazione di devastante crisi economica ed occupazionale il cui prezzo viene scaricato sulle spalle dei giovani e dei lavoratori, le risorse regionali, i soldi dei lavoratori, non vadano spesi per lo stato sociale e per chi ne ha concretamente bisogno ma, nel caso in questione, per i privilegi di un’organizzazione integralista cattolica.
Sabato 18 aprile è stato lanciato un importante segnale di come ci sia una fascia di giovani, studenti e lavoratori che non è disposta a tollerare continui favoritismi per i privilegiati e lacrime e sangue per i ceti meno abbienti.
Partire dal positivo risultato della manifestazione è quindi necessario per lanciare una controffensiva alle politiche della destra contro studenti e lavoratori, legando la questione della scuola di CL alla lotta in difesa del diritto allo studio e contro la privatizzazione della scuola pubblica. Nulla ci verrà concesso, è tutto da conquistare!
* Responsabile PRC Crema scuola e movimento studentesco