Marcianise (Caserta) – Da circa due anni e mezzo gli studenti e i docenti dell’istituto Novelli di Marcianise sono costretti a fare lezione con doppi turni massacranti di sette ore al giorno, con ripercussioni negative sulla qualità della didattica. La causa dei disagi è la mancanza di una succursale necessaria ad ospitare le venti classi che non rientrano nella struttura centrale dell’istituto. Agli inizi di novembre sembrava che l’amministrazione provinciale avesse trovato una soluzione, attraverso l’individuazione di una struttura per rimediare al problema; ciononostante, dopo due giorni dalla consegna, l’immobile viene sequestrato perché abusivo e situato su un terreno contaminato. La situazione torna al punto di partenza.
Lunedì 10 novembre inizia la lotta ad oltranza degli studenti del Novelli. Diverse forme di protesta si sono protratte per una settimana intera, con cortei cittadini ed assemblee in piazza. Noi del collettivo Sempre in lotta siamo intervenuti durante questi appuntamenti, mettendo tutta la nostra esperienza a disposizione degli studenti. Siamo stati in prima linea il secondo giorno di mobilitazione, sfociato in un corteo spontaneo davanti al palazzo dell’amministrazione provinciale, portando il nostro sostegno agli studenti, vittime in quel momento di un tentativo di repressione da parte della Digos. Sabato 15 novembre tutti gli studenti degli istituti scolastici della città di Marcianise sono scesi in piazza a supporto della lotta del Novelli, unendo il fronte contro i tagli ai finanziamenti pubblici e per far emergere i problemi interni agli altri istituti: non dimentichiamo infatti che strutture come l’Itis di Marcianise cadono letteralmente a pezzi e non sono mancati negli ultimi mesi episodi in cui l’incolumità degli studenti è stata in pericolo. Con l’esempio della manifestazione del 15, rilanciamo la necessità di unire le varie vertenze non solo a livello territoriale, ma nazionale, soprattutto attraverso l’unità con i lavoratori verso lo sciopero generale. Solo così riusciremo a fermare l’attacco del governo contro la scuola pubblica.