Polimeri Europa, società dell'Eni, ha deciso di chiudere gli impianti di fenolo e cumene, nello stabilimento petrolchimico di Porto Torres, a causa della crisi del mercato. I lavoratori di questi due impianti verranno dislocati negli altri impianti presenti nello stabilimento, ma con la chiusura di questi due impianti si scatenerà un effetto domino che porterà alla chiusura dello stabilimento in pochi anni, in quanto ogni impianto dipende uno dall'altro.
Sono in gioco i posti di lavoro dei dipendenti e di tutto l'indotto. Per tutta la giornata di venerdì 7 novembre è stato indetto da CGIL, CISL e UIL uno sciopero di 24 ore. Il circolo studentesco "Majakovskij" del PRC di Sassari ha portato un volantino di solidarietà, che potete leggere qui di seguito, riscontrando una calorosa accoglienza dai lavoratori di Polimeri Europa, attenti agli sviluppi delle mobilitazioni studentesche.
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Solidarietà degli studenti comunisti ai lavoratori del petrolchimico di Porto Torres!
Le notizie che ci giungono sugli sviluppi della crisi del petrolchimico di Porto Torres, ci dimostrano come, di fronte a situazioni di emergenza generate da inadempienze dei padroni, siano sempre i lavoratori a farne le spese. LA VOSTRA LOTTA è LA NOSTRA LOTTA! Come studenti, e come comunisti, esprimiamo tutta la nostra solidarietà per le azioni di lotta tese alla difesa del posto di lavoro. Un bene primario e un diritto sancito.
Noi studenti siamo figli di lavoratori come voi e in questi giorni stiamo lottando contro le leggi Gelmini (la 133 e il Dl 137 appena convertito) che hanno l'obiettivo di distruggere quel che rimane del pubblico per creare una scuola e un'università dove solo chi può permetterselo avrà un'istruzione. Gli altri dovranno andare a lavorare, nelle condizioni che i nostri genitori lavoratori, che continuano a sacrificarsi per un futuro migliore per noi, conoscono bene. Nelle condizioni che voi tutti conoscete bene!
Il movimento di protesta contro la Gelmini, nonostante i giornali e le tv tendano a dipingerlo come apolitico, ha capito la natura politica dei tagli di Gelmini e Tremonti. Secondo questi signori davanti ad una crisi economica che dimostra la bancarotta del capitalismo devono pagare sempre i soliti: STUDENTI E LAVORATORI!
Ed è una vergogna perché sono i lavoratori a produrre tutta la ricchezza di questo sistema: non possono essere trattati come qualsiasi merce e deve essere garantito ai loro figli il diritto all'istruzione e alla formazione!
La nostra risposta infatti è: NOI LA CRISI NON LA PAGHIAMO! Uno slogan che da solo vale quanto mille trattati di economia marxista e che rappresenta la politicizzazione di tutta una nuova generazione che per la prima volta sta scoprendo la politica. E che, coscientemente, sa da dove si dovrebbero prendere i soldi per l'istruzione: dalle spese militari, dai finanziamenti alle scuole private e dai finanziamenti a fondo perduto per le imprese che puntualmente scappano e lasciano sul lastrico intere famiglie.
La lotta sarà lunga e lo dimostra il fatto che dopo l'approvazione del decreto 137 il 29 ottobre, centinaia di migliaia di studenti hanno invaso le piazze d'Italia il giorno dopo.
Ma ora, dopo tutte le forme di protesta sperimentate, è necessario un salto di qualità nella lotta. Il movimento studentesco da solo non può vincere e non è il solo che deve vincere, come dimostra la vostra lotta, perciò riteniamo ormai improrogabile uno sciopero generale di tutte le categorie che paralizzi il paese!
Abbiamo in calendario una serie di scioperi: il 14 novembre Università e Pubblico Impiego, il 17 Commercio e il 12 dicembre Metalmeccanici. Rimane l'obiettivo di unificare queste lotte! Lanciamo perciò un appello a tutti voi e alle direzioni sindacali affinché ci si muova in tal senso! Facciamo come in Francia quando studenti e lavoratori uniti lottarono vittoriosamente contro la legge (CPE) che introdusse la precarietà.
SCIOPERO DELL'UNIVERSITA' DEL 14 NOVEMBRE
GRIDIAMO INSIEME: NOI LA CRISI NON LA PAGHIAMO!
UNITA' STUDENTI LAVORATORI! SCIOPERO GENERALE!
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