Sulle prossime elezioni regionali
Il rilancio dell'azione politica del PRC non può avvenire senza una chiara posizione sulle imminenti elezioni regionali campane. Lungi dal pensare che l'operato del partito si esaurisca nelle scadenze elettorali riteniamo che queste influenzino profondamente il lavoro dei compagni sui singoli territori e luoghi di intervento. In questa fase è necessario che le forze impegnate sui territori dispongano di una posizione politica chiara rispetto all'imminente scadenza elettorale che sostenga il loro lavoro militante.
In Campania il centrosinistra, ed il PD in particolare, si caratterizza per essere ancora più che altrove al servizio dei poteri forti non essendo affatto immune alle infiltrazioni mafiose, come dimostrano i recenti avvenimenti di Castellammare. In un simile contesto non sorprende affatto non solo che non si sia riusciti a ottenere risultati significativi nel Governo Regionale, ma che l'attuale Governatore Bassolino sia l'ultimo a livello nazionale per indice di gradimento dei cittadini. Sono molti i punti su cui crediamo si dimostri l'incompatibilità di fondo tra le nostre ragioni sociali e il programma e gli interessi di classe che difende il centrosinistra, ne citiamo schematicamente per titoli solo i più importanti:
Questione lavoro. In questi anni la gestione regionale della situazione occupazionale è stata del tutto inadeguata. La chiusura di tante aziende e l'idea portata avanti dall'ex assessore Cozzolino che andassero sostituite con centri commerciali dimostra quale modello industriale hanno in mente.
La questione energetica, ad esempio, è stata completamente elusa. Un piano regionale vago ed enunciativo solo dei principi guida ha consentito alle holding del settore di torcere a proprio vantaggio imponendo i propri interessi speculativi. Mentre in altre regioni, pure in un quadro di privatizzazioni e liberalizzazioni, si è riusciti a difendere le pre-esistenze industriali, la Campania ed il Mezzogiorno sono state o stanno per essere pesantemente colpite fino al punto che aziende produttive presenti dal 1862 come la Compagnia di Illuminazione e scaldamento con il gas subiranno pesanti ristrutturazioni che ne cancelleranno la presenza in tempi brevi. Questa situazione, oltre che danneggiare ulteriormente il tessuto industriale precludendo ulteriormente le possibilità di sviluppo, stanno lasciando sul campo un pesante saldo negativo in termini occupazionali, spesso con il complice silenzio o indifferenza delle organizzazioni sindacali.
Inoltre l'assenza di proposte serie sul futuro occupazione della Fiat da parte del governo regionale pesa come un macigno sul nostro giudizio.
Sanità. L'ultimo piano sanitario regionale dimostra l'asservimento del cosiddetto “sistema Montemarano” agli interessi di una cerchia ristretta di affaristi che speculano sulla salute dei cittadini. La chiusura di importanti presidi ospedalieri, le convenzioni sfrenate a beneficio de soliti noti, la gestione commissariale e la drammatica condizione di chi si ammala della nostra regioni sono tutte facce di una stessa medaglia.
Piano casa. Il Piano Casa è solo l'ultimo di una sere di provvedimenti che dimostra quanto siano esili le differenze tra Centrosinistra e Centrodestra su alcuni temi. Un regalo alla lobby del cemento che causerà nuove speculazioni edilizie con colate di cemento che aggraveranno la situazione di un territorio già martoriato. La possibilità di usare per edilizia abitativa gli ex suoli industriali dimostra una volta in più una concezione della società per noi inaccettabile.
Piano rifiuti regionale. Un piano inaccettabile, che vede l'incenerimento e l'apertura di nuove discariche come metodo per risolvere la situazione, alimentando così gli interessi delle ecomafie e gravando sulla salute dei cittadini.
Questione morale. L'intreccio affaristico criminale, alimentato dalle logiche degli appalti pubblici frutto di esternalizzazioni e privatizzazioni, dimostra come in particolare il Pd, ma anche di altre forze come L'Udeur, che ancora esprime il Presidente del consiglio regionale, siano incapaci di dare risposte ai giovani e ai lavoratori in termini di gestione trasparente della cosa pubblica. Le decine di consiglieri inquisiti, e in primis lo stesso Bassolino, lo dimostrano. I comunisti da sempre hanno fatto della questione morale e della "diversità comunista" un punto essenziale della loro battaglia. Oggi d’avanti all'ondata di antipolitica questo aspetto è ancora più importante per ricostruire un rapporto col nostro popolo.
Privatizzazione dell’acqua. L’intenzione del governo di privatizzare le risorse idriche va di pari passo col decreto Lanzillotta che fu scongiurato in extremis durante il governo Prodi grazie ad una grande mobilitazione popolare che sfociò in una proposta di legge popolare. La sostanziale vacuità dell’opposizione al decreto di questo governo da parte del PD pone seri problemi a chi invece sostiene il diritto all’acqua come inalienabile e fuori da ogni logica economica.
Siamo convinti che il Prc e la Federazione della Sinistra di Alternativa alle prossime elezioni si debbano candidare ad essere autonomi e contrapposti al Pdl ed alternativi al Centrosinistra attraverso una candidatura indipendente, rafforzata da un programma di radicale opposizione al bassolinismo e con una lista che sia punto di riferimento per tutti i comunisti, caratterizzata dalla presenza dei lavoratori, proveniente dai circoli e dalle vertenze sociali e territoriali che ci sono nella nostra regione, che spesso vedono il centrosinistra come la controparte.
Tra l'altro, solo a partire da questo approccio è possibile rendere concreto ed efficace il processo aggregativo delle forze comuniste e della federazione.
Per questo crediamo sia il momento di ridare la parola alla base, ai circoli e ai militanti perché possano discutere ed essere protagonisti delle scelte che il Prc e la Federazione della Sinistra di Alternativa hanno davanti. Proponiamo che entro la metà Gennaio in tutte le province si svolgano attivi di circolo di zona se è più utile ad organizzare meglio il dibattito al termine dei quali gli iscritti possano decidere attraverso un referendum (previsto dallo statuto del Prc) la linea politica, la tattica elettorale ed il profilo programmatico.
per adesioni:Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Primi firmatari:
Antonio Erpice Cpr Campania Prc
Mario Sannino Cpr Campania Prc, segretario del circolo Prc di Casalnuovo
Margherita Colella Cpr Campania Prc
Fabio Giuliani segretario del circolo Prc di Ponticelli
Domenico Loffredo segretario del circolo Prc Fiat Auto-Avio
Mario Maddaloni segretario del circolo Prc Napoletanagas
Vittorio Saldutti segretario del circolo Prc Università di Napoli
Jacopo Renda Cpn Prc
Antonio Santorelli Cpn Prc