Nonostante il silenzio dei media italiani, che sembrano non essersi accorti di nulla, anche gli studenti olandesi sono entrati in una fase di forti mobilitazioni.
Contro le ingerenze del capitale che li vorrebbe fedeli servitori dei propri interessi e per la difesa dell’istruzione pubblica e libera gli studenti si stanno mobilitando organizzati attorno al manifesto “Nuova università”, che risponde agli attacchi del governo pretendendo più democrazia all’interno degli atenei, un piano pubblico di stanziamento fondi e la fine dei contratti precari per gli insegnanti.
La prima tappa della lotta è partita da Amsterdam, con l’occupazione il 13 febbraio dell’edificio di Bungehuis, sede delle facoltà umanistiche, pronto per essere svenduto dalla direzione universitaria per fare spazio alla gentrificazione del quartiere, già da anni frutto della speculazione e dell’innalzamento dei prezzi. All’interno di questa prima occupazione da parte di oltre un migliaio di studenti è stato stilato il manifesto di “Nuova università” che pretende, oltre ai punti sopra indicati, un ricambio negli organi dirigenti dell’ateneo. Questa prima occupazione è stata sgomberata dalla polizia con qualche decina di studenti arrestati, ma la repressione ha ottenuto come risposta una nuova occupazione dell’edificio di Maagdenhuis, sede della direzione d’ateneo.
Il movimento si sta già generalizzando; nuove assemblee si stanno realizzando in tutta Olanda e diversi nuclei della piattaforma “Nuova università” si vanno formando in tutto il paese. Il movimento ha già costruito ponti solidi con il movimento dei lavoratori, che potrebbe vedere nella mobilitazione degli studenti una scintilla per la lotta generalizzata sul piano sindacale.
Attestati di solidarietà sono giunti da varie parti del mondo verso questa grande mobilitazione: un esempio su tutti è quello di un sindacato dei metalmeccanici turco. Agli studenti olandesi in lotta deve andare la solidarietà dei giovani e dei lavoratori di tutto il mondo.
La vostra lotta è la nostra lotta!
• Sostegno alla “Nuova università”
• Sostegno all’occupazione di Maagdenhuis
• Fuori le grandi aziende dall’università
• No alla gestione capitalistica