Sabato 1 giugno cinque famiglie di lavoratori immigrati, per un totale di diciotto persone tra cui sette bambini, con il sostegno del Comitato Cittadino Antirazzista, comitato composto da diverse associazioni e movimenti cui partecipano anche i Giovani Comunisti di Parma portando il proprio contributo e la propria analisi, hanno occupato l’ex centro di prima accoglienza di Via Piacenza, chiuso due anni fa dal Comune per lavori di ristrutturazione mai iniziati e in seguito lasciati in uno stato di totale abbandono. Questa è la seconda occupazione, dopo quella avvenuta lo scorso anno, quando venne occupata una ex scuola elementare, occupazione sempre compiuta da un gruppo di famiglie di immigrati con il sostegno del Comitato Cittadino Antirazzista.
Nella giornata di Sabato 15 giugno 2002 si è tenuta, proprio a Parma, una manifestazione a sostegno della lotta per la casa, contro la legge sull’immigrazione e contro il provvedimento che vuole costringere gli immigrati a dare le proprie impronte digitali, a cui hanno partecipato circa 200 persone. Non è stata la prima manifestazione organizzata a Parma dal Comitato Cittadino Antirazzista e sempre a Parma si era tenuta in marzo una manifestazione organizzata dalla Cgil contro la nuova legge sull’immigrazione a cui avevano partecipato circa diecimila persone.
Come Giovani Comunisti di Parma appoggiamo la loro lotta!
Il problema della casa nella nostra città è drammatico per i lavoratori e per le fasce più disagiate: è difficile trovare appartamenti in affitto e comunque il costo di questi è sempre elevato. Molti lavoratori immigrati sono oggi costretti a vivere in condizioni inaccettabili. Ma la lotta dei lavoratori immigrati non può essere slegata dalle lotte più generali dei lavoratori italiani! La lotta dei lavoratori immigrati è un aiuto fondamentale per la lotta di tutti i lavoratori! Crediamo che il compito dei Giovani Comunisti sia di mobilitarsi perchè anche i sindacati e in primo luogo la Cgil siano coinvolti in questa importante battaglia. Crediamo che l’unico vero strumento in nostro possesso per giungere alla vittoria sia lo sciopero generale di tutti i lavoratori. Crediamo pertanto sia necessario promuovere uno sciopero generale per il diritto alla casa, contro la legge sull’immigrazione Bossi-Fini, contro i provvedimenti razzisti del governo in materia di immigrazione.