Dopo la mancata elezione del Presidente della repubblica, le elezioni in Grecia si avvicinano. Il 25 gennaio potrebbe rappresentare una data storica per i lavoratori e i giovani greci. Syriza, il partito della sinistra radicale guidato da Alexis Tsipras, è in testa a tutti i sondaggi.
La campagna della classe dominante, con in prima fila quella tedesca, per condizionare il risultato delle elezioni è subito partita. La borsa greca ha subìto una serie di crolli ripetuti dei suoi indici, mentre Angela Merkel ha chiarito che la Grecia dovrà rispettare tutti i patti stabiliti con la Troika.
Atene, 4 gennaio 2015: |
La risposta della direzione di Syriza davanti a queste pressioni della borghesia è stata quella di moderare gli slogan e il programma, per cercare di mostrarsi rispettabile davanti ai mercati. Syriza non chiede di cancellare il debito, ma di rinegoziarlo. Non mette in discussione l'Euro e non esclude, anzi caldeggia, l'alleanza con tutta una serie di partiti (come Dimar, Sinistra democratica) che hanno appoggiato per lungo tempo, all'interno del governo, tutti i provvedimenti imposti dalla Troika.
Oggi tutti i partiti che hanno appoggiato tali politiche sono del tutto screditati. Il Pasok, il partito socialdemocratico che per vent'anni ha governato la Grecia, rischia di non superare il quorum del 3%. Rischio che si è fatto ancora più reale dopo l'annuncio di George Papandreu, già Primo ministro e figlio del fondatore del partito, di voler abbandonare il Pasok e creare una nuova formazione politica.
La possibilità che chiunque vinca non ottenga la maggioranza assoluta è concreta. Tuttavia, Alexis Tsipras si è detto disponibile a formare un governo di coalizione anche se avesse i voti sufficienti a governare da solo. “Un governo non di un partito, ma di tutto il popolo (…) Abbiamo già parlato a suo tempo di un ampia maggioranza politica e sociale per una nuova coalizione di governo” (Avgi, 28 dicembre 2014). Anche lo slogan centrale della campagna elettorale “Il futuro è iniziato. Una Grecia con dignità, giustizia, democrazia” è profondamente diverso da quello del “governo delle sinistre” che aveva prodotto la spettacolare crescita di consensi del maggio – giugno 2012.
Alla riunione del 4 gennaio del Comitato Centrale del SYRIZA è stato approvato il codice di condotta proposto per i candidati parlamentari e la proposta per la creazione di liste e alleanze. La tendenza comunista è l'unica che ha votato contro la proposta che comprendeva opportunisti traditori di DIMAR nelle liste, e apriva ad alleanze con altre formazioni politiche alla destra di Syriza. I compagni della "Piattaforma di sinistra" di Lafazanis, principale corrente di sinistra del partito, si sono astenuti.
Di seguito ecco l'intervento al Comitato centrale di ieri di Stamatis Karagiannopoulos, rappresentante della tendenza comunista di Syriza.
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"Compagni,
sulla strada per le elezioni del 25 gennaio la missione politica di SYRIZA non è solo l'eliminazione di alcune leggi legate al memorandum o quella cercare di avviare una trattativa di successo con i grandi creditori del paese. Il compito di SYRIZA è storico. Siamo stati chiamati a guidare la classe operaia nella guerra aperta che è stata dichiarata dal capitale per difendere i risultati reazionari della loro politica degli ultimi 5 anni. In questa guerra, il capitale ha già iniziato a utilizzare tutte le armi a disposizione: il controllo dell'economia, lo Stato, i media. La campagna degli ultimi giorni ha cominciato a scoraggiare settori delle masse popolari e ha messo SYRIZA sulla difensiva.
Stamatis Karagiannopoulos |
Di fronte a questo attacco furioso, i compagni della leadership, sembrano purtroppo impreparati. Sembrano in imbarazzo, ma la natura di questo imbarazzo non è affatto psicologica. È politica. La leadership deve avere un programma di governo in grado di disarmare il nemico di classe, cioè per togliere alla borghesia il controllo dell'economia e dello Stato. Invece la direzione del partito ha un programma basato su fondamenta del tutto instabili: tutte le riforme e le proposte anti-memorandum incluse nel programma, del tutto corrette in sé, si basano sul presupposto utopico che due dei partner della troika, l'UE e la BCE, non solo tollerino, ma anzi appoggino, lo smantellamento delle politiche che essi stessi hanno imposto.
E' come pensare di vincere una guerra , non per i propri meriti, ma per la generosità dell'avversario. Questa natura utopica del programma è la causa della situazione scomoda del partito nella società, che fornisce nuovo spazio alla crescita della paura.
Compagni,
la Tendenza Comunista ha prontamente avvertito i compagni della direzione che, se il programma non venisse sostituito da un vero e proprio programma socialista, le sorprese che avremo quando cercheremo di portarlo avanti saranno molto dolorose.
La legge della storia prevede che chiunque tenti di gestire il capitalismo diventa un elemento portante della crisi: il governo di Syriza non sarà un eccezione.
La Tendenza Comunista non ha messo da parte ciò che avevamo proposto nel congresso di fondazione, ma oggi presentiamo un'alternativa complessiva, un programma di governo socialista. Un programma che si basa non sulle illusioni, ma sulla convinzione che solo la socializzazione e l'economia pianificata democraticamente possono disarmare i capitalisti e trasmettere un esempio socialista e di sinistra come abbia un effetto - domino in tutta Europa, disarmando così la Troika.
Compagni del Comitato Centrale prima di caratterizzare questo programma come "estremista" e "stravagante", preoccupatevi di leggerlo, lasciatevi influenzare positivamente da alcuni dei suoi punti chiave.
Perché le idee che si possono trovare in questo programma sono oggi il punto di vista di una piccola corrente nel partito, ma esprimono una necessità forte e impellente.
La necessità della classe operaia è quella di liberarsi non solo dei sintomi della crisi, vale a dire l'austerità, il memorandum e il debito, ma anche della loro causa, il capitalismo stesso. "
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