Nel momento in cui i combattimenti si sono estesi alle due principali città siriane, Damasco e Aleppo, in generale, il movimento di massa è notevolmente scemato, lasciando il posto alla guerriglia, come la lotta armata guidata dalle milizie dell'Esercito Libero Siriano (Els). Dove sta andando la Siria e che cosa la rivoluzione, o più correttamente, ciò che ne resta, potrà produrre?
Nel giorno in cui Rajoy illustrava un piano durissimo di austerità alle camere, i minatori invadevano le strade di Mardrid. Non ci può essere immagine più esplicativa dello scontro di classe in atto.
Il 5 luglio 2012 si è chiuso in Cassazione il processo sull'irruzione della polizia, avvenuta sabato 21 luglio 2001, il giorno dopo l'uccisione di Carlo Giuliani, alla scuola Diaz di Genova.
Dall'anno scorso, decennale delle manifestazioni contro il G8 a Genova, si è riaperto in Italia un dibattito pubblico su quei giorni, che si è concentrato specialmente sugli scontri di piazza e sulle violenze.
La sconfitta dei lavoratori, senza lottare, rispetto alla controriforma del mercato del lavoro, che segue di pochi mesi quella sulle pensioni, ha mostrato, ancora una volta, l’inadeguatezza del gruppo dirigente della Cgil.
Storia di una sentenza che incide sui rapporti di forza tra FIAT e i lavoratori
Ieri, 21 giugno 2012, la battaglia iniziata esattamente 2 anni fa con il referendum imposto da Marchionne ha rivisto i riflettori accendersi su di sé. Il giudice del tribunale di Roma ha di fatto accertato la discriminazione che noi in più occasioni avevamo denunciato, e che anche i sindacati firmatari dell’accordo negavano.
“Ora siamo più sereni”, dice Monti e la sua soddisfazione è condivisa da tutte le borghesie occidentali. Nuova democrazia, il partito tradizionale della classe dominante, ha vinto le elezioni in Grecia, con il 29,6% e proporrà al Pasok di formare un governo di unità nazionale per rispettare gli accordi presi con la Troika.
Rendiamo disponibile il documento che abbiamo presentato al CPN del PRC di questo fine settimana.
La crisi economica entra in una nuova fase. Le contraddizioni dell’Eurozona sono arrivate al livello di guardia; l’uscita della Grecia dalla moneta unica viene considerata ormai pressoché inevitabile anche se si tenta di tenere la crisi congelata fino al voto del 17 giugno nel tentativo di impedire la vittoria di Syriza in una campagna elettorale polarizzata all’estremo, come in Europa non si vedeva da generazioni.