“I disordini mediorientali non devono culminare in regimi rivoluzionari .
Il loro idealistico romanticismo dei moti può venire rimpiazzato da un Robespierre o da un Lenin”
Barak, Ministro della Difesa israeliano
Secondo la vulgata il marxismo è accusato di avere troppa fiducia nella natura umana. E' un'accusa che respingiamo cordialmente. Ci sforziamo di considerare l'essere umano nella sua materialità: spinto alla conservazione o al progresso dalle stesse condizioni sociali in cui sviluppa la propria coscienza.
Mubarak se n'è andato! La mobilitazione di massa in 18 giorni ha travolto ogni cosa. É stata più forte dei palazzi del potere capitalista e degli intrighi dell’imperialismo. Il crollo della dittatura in Egitto è un altro tassello della rivoluzione araba, che è solo all’inizio.
Riceviamo e volentieri pubblichiamo una nota dalla riunione del coordinamento delle donne metalmeccaniche della FIOM che si è svolta a Cervia il 3 Febbraio scorso e un contributo al dibattito sul significato della mobilitazione del 13 febbraio e della dignità femminile.
L'editoriale del nuovo numero di FalceMartello
Tunisia, Egitto, Giordania, Algeria, Yemen, Albania… Rivoluzioni, insurrezioni, mobilitazioni di massa stanno scuotendo da cima a fondo tutto il mondo arabo, e non solo. La rapidità con cui la rivoluzione ha contagiato un paese dopo l’altro è stata straordinaria. La capacità che hanno avuto le masse in lotta di smentire i luoghi comuni altrettanto.
A Torino come a Pomigliano i lavoratori non si piegano
Il referendum di Mirafiori del 13 e 14 gennaio scorso rappresenta da tutti i punti di vista un punto di svolta nel conflitto di classe e mostra fino a che punto un nuovo ciclo politico e sociale si è aperto nel nostro paese.
L’onta del 1980 dove i lavoratori, per responsabilità delle direzioni sindacali, hanno subito la vergogna di non reagire alla marcia dei 40mila, è stata cancellata da questo NO chiaro ed inequivocabile delle operaie e degli operai di Mirafiori.
La centralità operaia irrompe nel dibattito
Si è conclusa con l'invito a partecipare allo sciopero dei metalmeccanici indetto dalla Fiom per il 28 gennaio l'assemblea nazionale di Uniti contro la crisi a Marghera al centro sociale Rivolta il 22 e 23 gennaio. Il seminario, che ha visto secondo gli organizzatori una partecipazione di 1500 persone, soprattutto giovani studenti, si poneva l'obbiettivo di dare continuità alla mobilitazione dopo la grande manifestazione dei metalmeccanici Cgil del 16 ottobre e la manifestazione nazionale contro il governo Berlusconi del 14 dicembre.
Appello in sostegno delle mobilitazioni della fiom
Dopo Pomigliano anche Mirafiori non si piega
Hanno poco da festeggiare Marchionne e il padronato dopo l'esito del referendum a Mirafiori. Volevano il plebiscito ma hanno ricevuto un rifiuto maggioritario degli operai, gli unici che di quell’accordo pagheranno le conseguenze.