È partita da Olbia per arrivare a Cagliari la marcia organizzata dai lavoratori della compagnia aerea Meridiana che rischiano il posto di lavoro a causa delle scelte dell’Aga Khan. Ribattezzata Marcia unica per via dell’incontro con i protagonisti di altre vertenze nelle tappe di Siniscola, Nuoro, Ottana, Oristano e Iglesias (ai lavoratori Meridiana si sono stretti attorno il Movimento pastori sardi, gli studenti, i minatori Igea di Lula, i tessili ex Rosmary di Siniscola, i chimici di Ottana Polimeri e i metallurgici Alcoa), ha avuto il merito di riportare all’attenzione la desertificazione industriale che nell’isola procede a passi spediti. Nelle diverse assemblee gli “esuberi” in maglia rossa hanno rimarcato l’artificiosità della crisi in atto: “La nostra – così Marco Bardini (Ali) a Siniscola – è una compagnia aerea che opera in un mercato in crescita. Invece di licenziare 1.600 persone delle quali 850 sarde, Meridiana dovrebbe assumere e formare piloti, tecnici e impiegati prendendoli da questo territorio. (…) “Meridiana sta trasferendo le tratte alla giovane Air Italy. Liberandosi di noi, e quindi non dovendo pagare tre-quattro scatti di anzianità, si assicura maggiori profitti”.