Le forme violente che tali questioni hanno assunto hanno offerto ancor di più l’opportunità alle classi dominanti dei vari paesi, (nonché agli organismi sovranazionali, egemonizzati dall’imperialismo USA ed europeo), per coprire la lotta di classe che è alla base di questi conflitti, con il ciarpame nazionalistico. Se questo meccanismo non viene smascherato dal movimento operaio, ha il potere di trasformare le contraddizioni del sistema capitalistico in guerre tra poveri, che affamano la classe lavoratrice, a tutto vantaggio delle classi dominanti.
Nel primo numero della rivista In difesa del marxismo si cerca di dare una spiegazione di classe alla questione delle nazionalità. Gli esempi storici analizzati vanno dalla questione ucraina alla vigilia della seconda guerra mondiale, fino al problema più recente del Kosovo, passando per situazioni tutt’altro che risolte come in Kurdistan, Paese Basco, Irlanda del nord.
Il denominatore comune che abbiamo cercato d’individuare nei diversi articoli porta alla conclusione che la piaga del nazionalismo è una conseguenza diretta della crisi del capitalismo, in ogni periodo e frangente di questo secolo. Il movimento operaio deve saper rifuggire dalle spiegazioni di comodo che i mezzi d’informazione ci propinano, attribuendo via via la responsabilità di tragedie immani a fattori etici, culturali o religiosi. Questi vengono strumentalizzati dalla classe dominante dei vari paesi considerati, sulle cui spalle grava tutta la responsabilità dei massacri e delle distruzioni.
Molto spesso anche le forze di sinistra cadono vittime di false interpretazioni dimenticandosi di dare una prospettiva complessiva al conflitto, ed una vera via d’uscita ai lavoratori dei paesi in guerra.
Gli organismi internazionali, quand’anche fossero "imparziali" (e non lo sono), lo sarebbero applicando le loro regole, che sono quelle della classe dominante, perfettamente inutili per risolvere i problemi "nazionali" e nefaste per la classe lavoratrice internazionale. Purtroppo nel capitalismo una soluzione duratura non è possibile ed i casi da noi analizzati stanno a dimostrarlo. Ci auguriamo che questo nostro contributo possa servire ad aprire una discussione seria nella sinistra organizzata attorno a queste questioni.
Se sei interessato a ricevere una copia del primo numero della Rivista "In difesa del Marxismo: La questione delle nazionalità e il movimento operaio" puoi richiederla alla redazione inviando 5.000 lire sul CCP 11295201 - intestato ad AC Editoriale coop arl, specificando la richiesta nella causale.
In difesa del marxismo avrà per ora una scadenza semestrale, il numero 2 uscirà a gennaio e avrà come argomento centrale, l’Autunno Caldo e le lotte operaie in Italia degli anni ‘70; è possibile fare l’abbonamento abbinato a Falcemartello (12 numeri di FM e 2 numeri di In difesa del marxismo) al prezzo speciale di £.40.000 (£ 100.000 sostenitore).