Una prospettiva comunista
Il 6 ottobre prossimo uscirà il quinto numero della rivista teorica In difesa del marxismo e sarà dedicato alla questione femminile.
Con questa rivista vogliamo fare il punto sul piano della teoria di cosa è stata e cos'è la battaglia per la liberazione della donna.
La rivista conterrà tre testi principali. Il primo affronterà l'evoluzione della questione femminile in Italia a partire dall'inizio del secolo. Spesso si tace sul dibattito acceso su questo tema all'interno del partito socialista e in particolare i temi polemici sollevati dall'Ordine Nuovo di Gramsci e dalla compagna Camilla Ravera. Quelle battaglie, che indubbiamente furono ispirate dai grandi avvenimenti della rivoluzione d'Ottobre, sono di estremo interesse perché mostrano il carattere autenticamente rivoluzionario della posizione dei comunisti sulla questione femminile, carattere che è stato seppellito dalla degenerazione stalinista. L'articolo procede nell'analizzare il ruolo del partito comunista italiano nel dopoguerra e nel momento in cui nuovamente esplode il femminismo in Italia negli anni ’70. L'incapacità del Pci di cogliere la portata della questione femminile, il suo obiettivo conservatorismo su un tema centrale come quello del divorzio, apre un spazio importante ad un rifiorire di collettivi e gruppi di donne, prevalentemente studenteschi, ma che hanno anche una presenza operaia. È impossibile fare un'analisi dettagliata di tutti i gruppi di quel periodo, ci limitiamo nel teso ad analizzare le potenzialità e i limiti di quelli principali e in generale del femminismo. Anche il secondo articolo sarà un testo storico che analizza l'evoluzione delle lotta per la liberazione della donna in Russia dai primi sviluppi del secolo scorso, passando per la rivoluzione d'ottobre, fino ai giorni nostri. È importante segnalare qui il carattere di questo testo: non semplicemente un elenco delle conquiste immani nel 1917 ottenute dalle donne (aborto, divorzio, parità giuridica con l'uomo, parificazione giuridica dei figli illegittimi, maternità, stato sociale, ecc.), ma una disamina attenta della battaglia durissima condotta quotidianamente dalle bolsceviche contro l'oscurantismo e l'arretratezza culturale (e quindi battaglie anche contro gli uomini, che opprimevano le loro mogli, figlie e sorelle) di quella società, per permettere che quelle leggi rivoluzionarie venissero applicate e il significato della degenerazione stalinista, che pur sviluppando uno stato sociale molto ampio, ha abbandonato proprio quella battaglia, riesumando la "centralità" della famiglia.
Il terzo articolo è un articolo d'attualità: una polemica articolata con il femminismo oggi e in particolare una critica all'elaborazione del forum delle donne di Rifondazione Comunista. Oggi ritroviamo gli echi e le passioni, per la verità un po' sbiadite, del femminismo degli anni ’70 unite alle elaborazioni del movimento anti globalizzazione. Pensiamo che di fronte ai pesanti arretramenti del movimento operaio degli ultimi vent'anni, che vengono pagati principalmente dalle donne, sia necessario recuperare le nostre tradizioni di lotta rivoluzionarie, recuperare il significato autentico che i comunisti hanno dato alla questione femminile e battersi per l'abbattimento di questo sistema economico marcio e corrotto.
Speriamo, con questa breve introduzione, di avervi dato un'idea degli elementi centrali del testo e di averne stimolato la lettura.
Come tutto il nostro materiale, anche la rivista teorica può essere richiesta allo 02/6480488 o via e-mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
In difesa del marxismo, n°5: La liberazione della donna, una prospettiva comunista: 3,00 euro.