Karol Józef Wojtyła è stato papa col nome di Giovanni Paolo II dal 16 ottobre 1978 al 2 aprile 2005. Il suo è stato il terzo pontificato più lungo della storia ed ha lasciato un’impronta chiara sulla storia del cattolicesimo moderno..
Appena divenuto papa nel 1978 diede la prelatura personale alla congrega occulta dell’Opus Dei, “la piovra di Dio”: in pratica un’autonomia giuridica dentro la Chiesa a quell’organizzazione che è stata promotrice attiva di ogni colpo di stato in America Latina negli anni settanta.
Wojtyla è il papa che suscitò lo sdegno dell’opinione pubblica quando rifiutò di ricevere Rigoberta Menchù, premio Nobel per la pace nel 1992. Allo stesso tempo, tuttavia, canonizzava scandalosamente Escrivà de Balaguer, amico e consigliere del dittatore fascista Francisco Franco e fondatore dell’Opus Dei. D’altra parte Giovanni Paolo II ha appoggiato tutti i dittatori più sanguinari in quella parte del mondo. Ha benedetto Pinochet, nel suo viaggio in Cile del 1988, legittimato La Junta Militare in un suo viaggio in Brasile e si è scontrato frontalmente con la Rivoluzione Sandinista in Nicaragua. Sempre in America Latina il papa polacco ha attaccato frontalmente, fin dall’inizio, la “Teologia della Liberazione”, accusandola di “collusione con il comunismo”, perché sosteneva le istanze di liberazione sociale che scuotevano il continente. Ha isolato e represso i suoi principali esponenti, sospendendoli o impedendo loro di insegnare nei seminari e nelle facoltà di Teologia. Nel 1998 giunge la beatificazione del Cardinale croato Stepinac, mentore del dittatore Ante Pavelic, fedele alleato di Hitler durante la Seconda Guerra Mondiale. Nel 2001 ha beatificato oltre duecento sacerdoti uccisi dai repubblicani durante la Guerra Civile Spagnola perché si erano collocati nel campo franchista.
Wojtyla è stato un convinto conservatore, sempre irriducibilmente contro qualunque tipo di contraccezione e contro l’uso del preservativo nella lotta all’Aids. Karol Wojtyla si è sempre opposto ai diritti delle donne e degli omosessuali. La Chiesa cattolica, sotto il suo pontificato, al grido della difesa del “diritto alla vita”, ha condotto particolari crociate contro il diritto all’aborto, al divorzio, all’utilizzo dei metodi contraccettivi e alla ricerca scientifica, sebbene si sia schierato a favore della bomba atomica. All’inizio degli anni ’80 Giovanni Paolo II difese la strategia nucleare e ne accettò il principio. L’11 Giugno 1982 dichiarò: “La bomba atomica permette di andare verso la pace”.
Lo stesso papa che mangiava con le posate d’oro, che andava in giro per il mondo con jet privati ed un esercito di persone per la sua scorta, predicava la frugalità e il culto della povertà di Cristo. Ma mentre il Vaticano sosteneva spese folli sotto il suo pontificato, il tutto veniva mantenuto a spese dei cittadini tramite la truffa istituzionalizzata dell’otto per mille, ottenuta dallo stesso Wojtila grazie alla legge del 1985 del suo amico Bettino Craxi.
Senza smentirsi, anche la sua beatificazione è stata un’enorme spesa a scapito dei contribuenti. Il sindaco Alemanno ha dichiarato che Roma Capitale ha speso ben 4,6 milioni di euro per l’evento, tutti soldi dei lavoratori romani, proprio mentre il Governo tagliava fondi al comune per 500 milioni di euro. Alemanno ha chiesto aiuto finanziario al governo. È in discussione, infatti, il bilancio del comune di Roma dove si prevedono tagli per scuole, asili nido, strade, sport e cultura per ben 125 milioni di euro, mentre ci saranno nuove imposte per i contribuenti per 300 milioni di euro, a cominciare dalla tassa sui rifiuti che aumenterà del 12%! E così mentre il Comune di Roma spende milioni e milioni di euro per la beatificazione di Wojtyla, I lavoratori romani si vedono aumentare le tasse e peggiorare i servizi perché … non ci sono soldi!
Non è un caso che sia stato scelto il giorno del primo maggio come giorno della beatificazione. Da anni, ormai, questa giornata viene progressivamente svuotata del suo significato di lotta per tutta la classe lavoratrice. Vorrebbero farcela dimenticare e farci ripiombare nell’oscurantismo medievale, quando da Pomigliano a Mirafiori assistiamo a un risveglio delle lotte. Ed infatti rincuorati dal coraggio, dalla dignità e dalla forza di questi lavoratori che continueremo a festeggiare il nostro Primo Maggio!