Mentre una nuova serie di attacchi terroristici si dipana con frequenza sempre maggiore , la minaccia del terrorismo islamico fondamentalista sembra essere ormai fuori dal controllo della classe dominante, del loro stato e del loro sistema. Le dichiarazioni altezzose della élite politica che invita a stringere le fila contro il "terrorismo" e a favore dell' "unità nazionale" hanno dimostrato di essere assurdità vanagloriose e inganni ipocriti.
I proclami delle istituzioni statali e degli alti generali volte ad annientare il terrorismo attraverso operazioni militari sembrano utopiche in mezzo a questa rinascita feroce di attentati e caos. Durante i suoi recenti viaggi a Londra e Washington, il generale Raheel Sharif, il capo dell'esercito pakistano, ha ricevuto onori eccezionali all'interno di un protocollo a livello di quelli riservati a quelli di un capo di uno stato importante. Questo atto di per sé la dice lunga sulla ipocrisia degli imperialisti che disprezzano l'esercito pakistano capace di essere impegnato solo nella caccia alla lepre con una muta di cani. La retorica imperialista sulla democrazia e un governo civile è totalmente svelata.
Sharif si è vantato davanti ai padroni imperialisti che, "Innumerovoli raid nelle zone tribali hanno praticamente distrutto i campi di addestramento dei miliziani e solo un paio di aree rimangono insicure." L'affermazione è quasi impossibile da verificare. Un diplomatico di Islamabad l' ha respinto come una grossolana esagerazione, dato che i ribelli che operano ancora ampiamente indisturbati nelle Fata (aree tribali ad amministrazione federale) al confine con l'Afghanistan.
The Economist ha scritto, "Per quanto riguarda la distinzione tra talebani “buoni” e “cattivi”, funzionari occidentali sono convinti che la rete di Haqqani, un talebano afgano brutale con legami storici coi servizi segreti dell'esercito pakistano, fu aiutato a fuggire dal Nord Waziristan e a riparare in una zona sicura prima che iniziasse l'attacco. Inoltre, non è stata esercitata alcuna pressione per influenzare il movimento più ampio dei talebani afghani, la cui leadership risiede a Quetta, Peshawar e in altre località in Pakistan. E l'esercito non ha volutamente agito contro i gruppi jihadisti che concentrano la loro violenza sull'India ... "
Le dichiarazioni del primo ministro sono ridicole se non ironiche. "I seminari religiosi e le organizzazioni coinvolte in attività terroristiche devono essere identificati e perseguiti. Nessun terrorista o organizzazione paramilitare dovrebbe essere risparmiata. Le organizzazioni paramilitari e terroriste, che non erano pronte a tenere colloqui di pace con il governo, avrebbero dovuto affrontarne le conseguenze. Non sarà permesso di condurre ribellioni e commettere atti di violenza con la copertura di organizzazione religiose o di altra natura. Il governo è impegnato a sradicare il terrorismo e l'estremismo ".
Che cumulo di banalità! Puzzano del totale fallimento e dell'impotenza delle autorità e della politica. Come se i colloqui di pace non siano miseramente falliti e gli altezzosi proclami rispetto al successo delle operazioni militari non siano stati smentiti da una nuova ondata di attentati terroristici a Islamabad, Lahore e di nuovo a Peshawar. I generali considerano Nawaz Sharif, il primo ministro come una nullità per ciò che riguarda gli affari del paese.
Comunque, i suoi consiglieri forse non lo hanno informato sul fatto che il terrorismo è finanziato dalla stessa economia sommersa che ora ha anche assunto un ruolo centrale nella politica, l'economia, lo stato e la società del sistema capitalista marcio di questo paese, che non potrebbe nemmeno esistere seguendo le proprie leggi e le proprie basi. Nonostante tutte le leggi approvate in parlamento, le ordinanze introdotte, e i tribunali militari istituiti, i mullah continuano a dispensare discorsi pieni di odio facendo un gran rumore attraverso innumerevoli altoparlanti, anche in borghi sonnolenti o nelle vicinanze di ospedali e ostelli studenteschi. Le madrase operano come sempre, gli indottrinamenti continuano senza sosta, ed i centri di fanatismo religioso, come il 'Lal Masjid' nel cuore della capitale del Pakistan, assieme ai suoi sacerdoti velenosi, non possono essere toccati dalle "forze di sicurezza". Il rtorno dell'esercito all'interno degli affari giudiziari e nazionali viene definito in maniera più velata come un "colpo di stato post-moderno". Non ha prodotto e non produrrà alcuna differenza data la misura in cui la violenza terroristica e le turbolenze socio-economica hanno esacerbato il Pakistan.
Il terrorismo oggi è soprattutto una operazione finanziaria e viene utilizzato per l'accumulo strategico di capitale e per la realizzazione di profitti astronomici. Lo Stato islamico del Levante e i talebani in Afghanistan e Pakistan sono campagne per la realizzazione di capitale nel mercato nero, piuttosto che il prodotto di una vera religiosità o una ricerca di qualsiasi liberazione celeste. Queste campagne terroristiche non sono solo appannaggio di attori “fuori dallo stato” - i disegni imperialisti e gli interessi stategici dello Stato sono complici di questo raccapricciante brutalità. Le potenze imperialiste hanno manipolato il terrore religioso in varie forme per decenni e questa strategia è continuata in maniera segreta e in alcuni casi in modo aperto.
Mentre gli Stati Uniti vorrebbero considerarsi i leaders dell'alleanza anti-terrorismo, il loro rapporto con molti individui e gruppi estremisti è intricato e strategico. Tra i molti gruppi terroristici pericolosi e brutali del mondo che sono stati sostenuti dal governo degli Stati Uniti, Al Qaeda è quello che è particolarmente "esemplare" per dimostrare che la politica estera Usa è basata sulla realpolitik e la ricerca a breve termine di precisi interessi.
In Afghanistan dal 1978 al 1989, le agenzie di intelligence degli Stati Uniti avevano sostenuto molti gruppi fondamentalisti islamici nel paese senza sbocco sul mare così come in altri paesi islamici. Fin da subito, un uomo d'affari saudita è emerso come il miglior elemento del Central Intelligence Agency (CIA), nella sua grande guerra segreta controrivoluzionaria per distruggere la rivoluzione di primavera (Saur) del 1978. Il suo nome era Osama bin Laden. Al-Qaeda, con molti dei suoi fondatori addestrati dal governo degli Stati Uniti, è diventata il più grande e il più conosciuto gruppo terrorista del mondo. I suoi gruppi affiliati hanno raggiunto quasi tutti i paesi islamici devastati dalla guerra e lacerati dai conflitti.
Le ideologie o i miti su cui si basa l'attuale ascesa del fondamentalismo islamico, possono essere pre-medievali e la maggior parte dei concetti utopie bell'e buone, ma le ragioni sono molto moderne e sono il risultato non solo della crisi economica del capitalismo, ma anche di conflitti culturali, etnici, sociali e morali che provocano convulsioni nella società e tormentano la psicologia sociale di questi paesi e delle comunità che hanno qualche relazione o connessione con il patrimonio dell'Islam. Oltre alle sette tradizionali e alle sotto-sette con differenti esistenze storiche, come sunniti, sciiti, wahabita, Deobandi, Barelvi, alawiti, ismailiti, etc., le nuove sette sono state promosse per il dominio politico e il saccheggio finanziario che viene generato da queste violenze settarie intestine. Ma la dura realtà è che le due tendenze o raggrupamenti terroristici islamici più virulenti sono stati i sottoprodotti di interventi, aggressioni e occupazioni imperialiste. In Afghanistan la rivolta controrivoluzionaria imperialista ha fatto nascere i Mujaidin, o "combattenti islamici per la libertà", secondo i media capitalisti, che portano alla formazione di Al Qaeda e dei talebani. Tre decenni dopo, l'intervento imperialista in Siria e del Levante (la regione che include anche la Giordania, il Libano e la Palestina) che ha dirottato le insurrezioni di massa della rivoluzione araba verso reazionari islamisti responsabili della creazione delle strutture di Al Nusra e dell'IS. Le ramificazioni di tutto questo si ripercuotono in Europa e oltre.
Obama con il re saudita Salman |
Per quanto riguarda lo Stato islamico (IS), che è "troppo estremo", anche agli occhi dei comuni miliziani di al-Qaeda, i suoi membri chiave sono stati addestrati dalla CIA e dai commandos delle Forze Speciali in un campo segreto in Giordania nel 2012, secondo RT, che cita un funzionario giordano ben informato. Il governo turco, apparentemente un "alleato" della NATO, è stato costretto ad ammettere che il suo servizio di intelligence ha rifornito di armi gli affiliati di Al-Qaeda in Siria. Questo regime islamista "moderato" è stato colto in flagrante nell'elaborata copertura dell'affare e sta minacciando di chiudere quei social media che continuano a parlare dello scandalo. Il califfato islamico è parte di una tendenza; il ritorno di un approccio commerciale imprenditoriale da parte del fondamentalismo islamico che va avanti dal 2004. Da allora, abbiamo visto molte evoluzioni in questo mercato. Il Qatar sta fornendo armi alla coalizione islamista "Alba libica",che include l'IS in Libia, come il quotidiano britannico Daily Telegraph ha riferito, mentre crescono le preoccupazioni per i rapporti dello stato del Golfo con altri gruppi islamici della regione. Il quotidiano ha riferito che funzionari occidentali hanno "monitorato voli del Qatar che atterrano nella città di Misurata," circa 160 km a est di Tripoli, che gli islamisti dichiarano ora di controllare dopo che è stata presa d'assalto il mese scorso. Il rapporto dice che, nonostante Doha sostenga di essere uno dei migliori "amici in Medio Oriente” della Gran Bretagna, (possiede diversi tra gli edifici più esclusivi di Londra), stia contribuendo a contrastare l'obiettivo di Londra di mantenere la stabilità in Libia.
Anche se le società private di contractors sono stati i primi fautori di una ripresa di un conflitto commerciale (il numero di contractors in Iraq superava di gran lunga i militari statunitensi in uniforme), erano dipendenti dal finanziamento pubblico. Così, quando il finanziamento è terminato, sono entrate in crisi. Di conseguenza, gli imprenditori jihadisti sono entrati in scena, apportando delle innovazioni da quando gli Stati Uniti hanno lasciato l'Iraq. Hanno trovato nuove fonti di reddito sia dalla conquista del territorio che dalla globalizzazione del mercato nero, impadronendosi dell'uso di Internet per la commercializzazione e la messa in rete dei loro comunicati. Hanno sviluppato una forma di Islam fondamentalista che fornisce coesione al gruppo e capacità di attrazione, e hanno sfruttato opportunisticamente le debolezze regionali per l'acquisizione una quantità enorme di territorio - più grande della Gran Bretagna – dove abitano 8 milioni di persone
Le relazioni degli Stati Uniti con il suo alleato più antico e di lunga durata nella regione, l'Arabia Saudita, sono state tese negli ultimi tempi, anche se in maniera ipocrita. The Economist ha commentato: "Una donna accusata di omicidio è stata trascinata per le strade della Mecca e decapitata con una spada. Anche se l'America disapprova questo genere di cose, non permette che ciò alteri i rapporti fra i due paesi. Delegazioni governative Usa del Regno di solito sono composte da un sacco di uomini con uniformi militari e un funzionario del Dipartimento di Stato, il cui compito è quello di dire che sarebbe bello se le donne potessero guidare” (...) Le vendite di armi, "almeno hanno il pregio di palesare l'egoismo. Vendere armi forma grande parte della diplomazia americana nel Regno. Un ambasciatore di recente ha lavorato per Raytheon, il più grande produttore mondiale di missili guidati, prima di essere nominato alla carica. È un concetto popolare anche al Congresso: il business della difesa è abile a diffondere la produzione attorno al maggior numero di distretti possibile ".
L'ispirazione degli imam sauditi alleva terroristi salafiti che ora sono una minaccia per l'Occidente. La Casa regnante di Saud è da tempo coinvolta nel finanziamento degli imam salafiti che predicano la fedeltà alla dinastia. Il denaro saudita che si riversa attraverso le moschee salafite finanzia le reti terroristiche islamiche in tutto il mondo. Abu Bakar Baghdadi e l'elite vestita di nero dell'Is utilizzano la giurisprudenza salafita per imporre la loro versione crudele della legge islamica. Le decapitazioni pubbliche bestiali sono il risultato di questo. Gli americani e gli occidentali si confrontano con una minaccia che è stata finanziata dalla Casa di Saud. L'argomento secondo cui la Casa di Saud deve essere sostenuto, perché è garanzia di stabilità è profondamente sbagliato ed è nulla più di un pio desiderio che riflette l'impotenza diplomatica che gli imperialisti stanno soffrendo nella loro attuale crisi socio-economica, nonchè la loro debolezza economica nell'imporre l'egemonia dell'imperialismo. Il pericolo che si sta diffondendo fra loro è che l'alternativa potrebbe essere molto peggiore: la possibilità che l'IS controlli le più grandi riserve di petrolio del mondo.
Avendo tratto coraggio dal recente conflitto tra i vari settori delle classi dominanti occidentali e il regime saudita, The Economist ha provato a delineare un interessante confronto tra la IS e il regime saudita, nel suo numero del 20 settembre 2014, "Il condannato può chiedere un antidolorifico. La loro morte non è trasmessa, e viene fornita con un veloce colpo di spada da un carnefice esperto piuttosto che da un hacker con un coltello da cucina. Per il resto non c'è molta differenza tra una condanna a morte inflitta dai jihadisti dello'' Stato islamico” e quelle in Arabia Saudita, un paese visto come un alleato occidentale cruciale nella lotta contro la IS. Né, infatti, c'è molta differenza tra le due entità in altre applicazioni della legge particolarmente spietata della sharia, o islamica, come le frustate in pubblico e il diritto per le vittime di reati di rivendicare la vendetta occhio per occhio".
La monarchia saudita ha usato la ricchezza accumulata dalle massiccie riserve di oro nero per costruire un'influenza per la sua religiosità, come "custodi della Harem Sharif" (La Kaaba) in tutto il mondo, soprattutto nei paesi a maggioranza islamica. Hanno sostenuto i dittatori più feroci e governanti democratici più ambigui. Hanno sponsorizzato il terrorismo islamico con o senza la connivenza degli Stati Uniti e dell'imperialismo occidentale. A volte questi fondamentalisti si sono scontrati con gli interessi occidentali. La macchina repressiva della Casa di Saud ha esteso i suoi tentacoli in lungo e in largo. In paesi come il Pakistan la loro ingerenza è così profonda che i giornalisti e i media sono imbavagliati al punto che la critica del governo e dello stato pakistano è possibile, ma non quella della monarchia saudita.
Nel periodo recente gli imperialisti si sono arenati nelle loro debolezze intrinseche. Hanno esitato ad attaccare la Siria, hanno iniziato un'opera di ricucitura con il clero reazionario iraniano in maniera più aperta e aumentato la loro dipendenza dalla monarchai qatariota che ha proprie ambizioni imperialiste regionali. I sauditi sono furiosi. Alcuni dei Principi hanno addirittura usato dichiarazioni insolenti nei confronti dei loro mentori imperialisti. Ed ecco che alcune rivelazioni delle atrocità tremende che hanno perpetrato per quasi 90 anni stanno cominciando a uscire a poco a poco nei media imperialisti. Ad esempio, le tirannie inflitte sui lavoratori migranti, in particolare quelli del Pakistan, ed anche le decapitazioni frequenti. Tuttavia, la repressione brutale sul fronte interno, le guerre per procura per l'egemonia regionale con l'Iran attraverso le formazioni terroriste più crudeli il loro ruolo nei seminari e negli istituti religiosi sono nascoste per convenienza dai media e degli intellettuali. Il tutto per volere dell'occidente che ha paura di perdere i finanziamenti della monarchia saudita. L'imperialismo statunitense è complice delle brutalità perpetrate da questo e altri regimi dispotici della regione.
Inoltre, le manovre dei servizi segreti Usa non si limitano al mondo islamico. Nel 1990, le Forze Speciali degli Stati uniti e Drug Enforcement Administration (Dea) hanno operato con un gruppo di vigilantes colombiano - Los Pepes - per rintracciare e uccidere il signore della droga Pablo Escobar. I due leader principali di Los Pepes erano Don Berna e Fidel Castano, entrambi ex dipendenti di Escobar. Nel 1997, alcuni dei leader Los Pepes 'hanno fondato le Autodifese Unite della Colombia, più comunemente note come AUC, che sono state responsabili di numerosi massacri e omicidi politici in Colombia. Nel anni sessanta, la CIA ha anche addestrato e ospitato due terroristi che miravano ad assassinare il leader cubano Fidel Castro e di rovesciare il governo del paese. Luis Posada Carriles, un cittadino cubano fuggito negli Stati Uniti dopo la Rivoluzione cubana, ha contribuito a organizzare la Baia dei Porci, e dopo che l'invasione è fallita, è diventato un agente della CIA. È stato addestrato a Fort Benning, una base dell'esercito americano fuori Columbus, Georgia. Dal 1964 al 1968, è stato coinvolto in una serie di attentati e di altre attività segrete anti-Castriste. Posada è stato giudicato colpevole da un tribunale di Panama come uno dei colpevoli dell'attentato a un aereo cubano nel 1967che ha ucciso 73 persone. A dispetto di tutto questo, ha vissuto negli Stati Uniti in qualità di rifugiato politico e non è mai stato accusato di qualunque attività criminale.
Con un tale passato, la 'guerra al terrore' lanciata dagli imperialisti americani, con Pakistan e Arabia saudita come loro alleati, è un errore, in realtà una "guerra del terrore". Aggressione imperialista e terrorismo islamico neofascista rappresentano in modi diversi l'essenza distillata di un capitalismo marcio e decadente che ha scatenato conflagrazioni economiche e sociali, riducendo letteralmente a pezzi la società di oggi. Con questa crisi senza fine, non c'è molta possibilità di stabilità, pace e prosperità. La situazione delle masse non può che peggiorare e la vita umana diventerà ancora più infelice se a questo sistema capitalista marcio è consentito di continuare ad esistere.