Oggi la vertenza alla Thyssen di Terni, che vede a rischio 550 posti di lavoro e il futuro stesso dello stabilimento umbro, ha subito l'ennesima accelerazione. Dopo che nei giorni scorsi ad incontri istituzionali inutili si erano sommate dichiarazioni e prese di posizioni del governo, a partire dallo stesso Renzi, a sostegno di fatto dei vertici aziendali.
Dopo che anche in consiglio comunale alla proposta di un consigliere di bloccare ad oltranza i lavori del consiglio e dell'amministrazione comunale in solidarietà con gli operai il PD ha risposto picche, i padroni delle ferriere stamani si sono sentiti legittimati ad innescare l'ennesima provocazione.
Con la scusa di 105 lavoratori che avrebbero accettato la buona uscita per licenziarsi, i vertici aziendali hanno comunicato che da oggi non si faranno più 21 turni di lavoro ma solo 15. I lavoratori hanno giustamente considerato questo il tentativo di mettere in pratica in maniera surrettizia e furbesca il licenziamento dei 550 lavoratori dichiarati in esubero eliminando i turni in eccesso. Da oggi pomeriggio i lavoratori stanno presidiando ad oltranza sia i cancelli della fabbrica che la prefettura ed il consiglio comunale, tuttavia un sentimento ed un pensiero corretto si sta diffondendo tra i lavoratori: "è dal 17 luglio che facciamo presidi, ora bisogna andare oltre, bisogna andare fino in fondo, dobbiamo occupare la fabbrica".
Chi scrive si sente di condividere ed appoggiare in pieno questo pensiero. Non si può più attendere. Gli incontri istituzionali si stanno dimostrando per quello che sono: inutili perdite di tempo con lo scopo di snervare e demoralizzare la lotta dei lavoratori. Basta chiacchiere, è tempo di agire! La Fiom deve assumersi la responsabilità di mettere in atto quanto dichiarato anche dal suo segretario generale. La fabbrica va occupata e va occupata subito, costi quel che costi! Anche contro il parere degli altri sindacati. La cittadinanza tutta ha già dimostrato che gli operai non sono e non saranno soli.
Infine, se questi padroni senza scrupolo non sono in grado di garantire occupazione e dignità ai lavoratori nonchè il rispetto dell'ambiente, la fabbrica deve essere espropriata senza indennizzo (perchè di soldi pubblici questi signori ne hanno già presi anche troppi!) e nazionalizzata sotto il controllo operaio!
I lavoratori vengono prima dei profitti!