1) Cosa pensi della polemica imbastita in questi giorni dal Sole 24 Ore e dal Corriere della Sera sulla classe operaia che si sposta sempre più a destra?
Il problema vero è la perdita di un sentimento di appartenenza, dovuta alla mancanza di un partito che abbia rappresentato a pieno le esigenze dei lavoratori. Il nostro partito che di sicuro negli intenti ha cercato di rappresentare i bisogni della nostra classe negli ultimi anni non è stato capace di radicarsi nei luoghi di lavoro anzi è andato via via scomparendo lasciando un vuoto politico colmato per lo più da ciò che passava la tv creando smarrimento e avvicinando il pensiero politico operaio a elementi che sono vicini alla destra. Io credo però che un buon lavoro svolto nei luoghi di lavoro alla lunga riavvicinerebbe gli operai al partito.
2) Quali risposte consideri necessarie per uscire dalla crisi attualmente in corso senza che a pagare siano i soliti noti?
La lotta è l'unica ricetta possibile, bisogna tornare nelle piazze con obbiettivi chiari e capendo chi sono i nostri avversari. Di sicuro c'è un problema di produzioni che non possono più sostenere i ritmi che col tempo il capitale aveva imposto al lavoro, credo quindi fondamentale riuscire a far cambiare le produzioni spingendo su prodotti eco-compatibili e ridurre l'orario di lavoro a parità di salario, queste potrebbero essere le prime soluzioni ad un problema che si presenta molto complesso. Per ottenere questi risultati c'è bisogno di una forte mobilitazione che dovrà avere la sua spinta nell'unità di tutti i lavoratori.
3) Che connessione esiste tra la tua candidatura e le lotte che ti vedono impegnato in fabbrica per la difesa dei posti di lavoro?
La mia candidatura è il frutto della lotta, come dicevo bisogna ritornare a radicarsi nei luoghi di lavoro, perchè possiamo trovare, nel quotidiano le risposte a problemi che solo noi lavoratori, che conosciamo bene le nostre realtà lavorative possiamo trovare. Poi noi del Prc di Fiat auto attraverso questa candidatura intendiamo tessere un rete di contatti che ci possano portare ad un rafforzamento del movimento operaio che possa unirsi e stare insieme sui problemi che quasi sempre sono uguali per tutti, ma quasi sempre vengono affrontati separatamente da ogni singola unità produttiva.
4) Perchè le lavoratrici e i lavoratori dovrebbero votare la lista comunista e anticapitalista?
I lavoratori e le lavoratrici hanno bisogno di far parlare di loro, sono abbandonati a loro stessi e l'unico partito che in questo momento può mettere al centro il protagonismo operaio è un partito comunista, che sappia chiaramente chi è il proprio avversario e che pertanto sia anticapitalista. Il problema è riconquistare la fiducia tornare ad essere credibili, troppe volte abbiamo disatteso le promesse, oggi non possiamo più permettere che questo riaccada.
5) Vuoi fare altre considerazioni sulla sinistra, il partito, il sindacato?
La sinistra non è più riconoscibile, la gente non vede più le differenze che pur ci sono ma ormai è totalmente sfiduciata, per avere una forte sinistra dobbiamo tornare a coprire il nostro ruolo di partito, e non credo sia molto diverso per quanto riguarda il sindacato. Entrambi sono stati attraversati da “venti di rinnovamento” che ci hanno ridotti al lumicino, la gente non ci ha più capito. Torniamo a fare le cose semplici per cui siamo nati, a parlare di onestà politica, addentrandoci nei problemi di chi rappresentiamo con il loro linguaggio. Non sarà un percorso breve ma è l’unica strada possibile.