Nelle ultime settimane si sono svolti i congressi fondativi del Nidil, la categoria che dovrebbe organizzare i lavoratori atipici. E’ evidente l’importanza strategica di avvicinare al sindacato questa fascia di lavoratori, sempre più ampia.
Ancor più importante è, a nostro giudizio, costruire una sinistra sindacale nel Nidil che parta dalla organizzazione di vertenze e di esperienze di lotta per sconfiggere le posizioni moderate che continua ad avere la Cgil sulla questione della flessibilità.
Ciò vuol dire costruire le basi per cambiare questo sindacato e dar voce alle richieste dei lavoratori, che sulla propria pelle hanno capito cosa vuol dire essere interinali, “collaboratori”, flessibili. L’opposizione alla linea di maggioranza, che ritiene che al lavoro atipico vadano semplicemente dati “più diritti”, va fatta in ogni sede, costruendo piattaforme, intervenendo in assemblee e congressi, per mostrare ai lavoratori la nostra alternativa. Non la pensa così una parte della attuale minoranza “Cambiare Rotta” a Bologna, (tra cui Domenico Conte, ex delegato interinale della Tim) che hanno pensato bene di votare il documento della maggioranza che sotto riportiamo.
La motivazione è la solita, “se non abbiamo un approccio unitario ci chiudono gli spazi” (o non vi danno i “posti” cari compagni?), e si sono accontentati che la maggioranza abbia assunto (senza nemmeno farli votare, così che quasi nessuno li ha letti!!!) due ordini del giorno di cui uno chiedeva la costituzione di un “laboratorio sociale sull’inchiesta” e l’altro sulla vertenza della Tim che, mentre da un lato esaltava, giustamente, i metodi e le parole d’ordine con cui è stata costruita questa vertenza, dall’altro non diceva una parola sulle responsabilità della maggioranza della Cgil per come la vertenza si è, almeno in questa fase, chiusa negativamente.
Chissà cosa dicono i compagni agli ex interinali della Tim che da più di 200 che erano fino a 8 mesi fa, sono ora solo 50 di cui una piccolissima parte di essi assunti!
Vi presentiamo i due documenti emersi al Congresso del Nidil di Bologna facendo appello ai compagni dirigenti di Cambiare Rotta (nonchè nostri compagni di Rifondazione Comunista) di cambiare davvero rotta e se proprio non ci riescono di essere almeno chiari mettendosi da parte.
1° Congresso Territoriale Nidil Cgil Bologna
- Dispositivo finale -
L’assemblea congressuale di Nidil Bologna, riunita a Bologna (23/01/2003) considera questo suo atto costitutivo una tappa importante per rafforzare la scelta della Cgil di dare rappresentanza e voce a tutte le forme del lavoro, e dare nuovo impulso alla iniziativa per l’estensione dei diritti sindacali e le tutele sociali a tutto il mondo del lavoro. Il Congresso approva gli orientamenti generali definiti dal 1° Congresso nazionale di Nidil del giugno 2002 e impegna il futuro organismo dirigente a sviluppare e a tradurre questi orientamenti nella futura iniziativa sindacale di Nidil (enfasi nostra – NdR), una iniziativa che sappia coinvolgere attivamente e più di prima tutti gli iscritti e tutti i lavoratori.
• Il Congresso assume la relazione introduttiva e i due documenti allegati al dispositivo finale, come base di discussione da sviluppare con gli iscritti nei prossimi mesi.
• Il Congresso considera la proposta di legge della Cgil sulla riforma degli ammortizzatori sociali un atto concreto nella direzione della universalità del welfare e dei diritti di cittadinanza.
• Il Congresso costitutivo di Nidil Bologna sottolinea con forza la scelta congiunta e convinta di tutto il gruppo dirigente della Camera del lavoro di Bologna di costruire e far vivere questa nuova struttura della Cgil come motore per estendere la capacità di rappresentanza e tutela della Cgil verso tutte le forme di lavoro, per unificare rappresentanza e diritti dell’intero mondo del lavoro.
Bologna, 23 gennaio 2003
Approvato a maggioranza con 5 voti contrari e 1 astenuto
Ordine del giorno della minoranza
Questi anni di lavoro hanno dimostrato le potenzialità dell’intervento del Nidil in una situazione generale che ha visto dilagare ovunque le forme di lavoro precario. Purtroppo l’impostazione data al Nidil alla sua formazione dalla direzione della Cgil è stata quella di intervenire, sulla base dell’accettazione della flessibilità e quindi della precarizzazione come processi inevitabili, per mitigarne gli effetti macroscopicamente negativi. Proprio l’esperienza degli ultimi anni ha dimostrato perdente la strategia di “limitare i danni” di fronte all’offensiva padronale regolamentando l’introduzione della cosiddetta flessibilità invece di combatterla. Ogni “paletto” posto a tutela dei diritti dei lavoratori, una volta passato il principio della flessibilità, è stato successivamente rimosso e i pochi diritti contrattuali restano spesso sulla carta quando all’interno dei posti di lavoro non vi sia una forte presenza sindacale capace di imporne il rispetto.
Per questi motivi riteniamo che, a fianco dell’attività di tutela individuale, consulenza e assistenza rivolta ai lavoratori precari (che il Nidil svolge con successo nei suoi sportelli), debba essere potenziato l’impulso all’organizzazione dei lavoratori e la promozione di vertenze che, a partire da piattaforme rivendicative discusse ed elaborate dai lavoratori stessi, si pongano l’obiettivo non solo di combattere gli abusi delle aziende nel ricorso al lavoro precario o di riconoscere i diritti contrattuali esistenti, ma di conquistarne di nuovi, ponendo ovunque sia possibile e con l’accordo dei lavoratori, così come si è fatto con gli interinali della Tim, l’obiettivo dell’abolizione del lavoro precario secondo il principio per cui a pari mansione debba corrispondere pari salario e stessi diritti per ogni lavoratore. A questo proposito il congresso dà mandato al nuovo direttivo di discutere e avviare una campagna di promozione e organizzazione del Nidil all’interno dei posti di lavoro, a partire da un rilancio della vertenza Tim e di una campagna d’informazione sul lavoro precario rivolta agli studenti delle scuole medie superiori e dell’università, che rappresentano il bacino di reclutamento principale dei lavoratori precari nella nostra città.
Sara Signoretti (direttivo Cgil-Nidil BO),
Annamaria Quadrelli (ex delegata interinaliTim),
Francesco Merli, Piero Zandomeneghi
Respinto con 6 voti a favore, 5 astenuti e 17 contrari