Il 13 maggio a Domenico Conte, uno dei delegati dei lavoratori interinali alla TIM di Bologna, non veniva prorogato il contratto in scadenza. Qualche ora dopo, in conseguenza di un comunicato fatto dal sindacato, una telefonata di un dirigente di Adecco invita il delegato a recarsi in agenzia per firmare un nuovo rinnovo e rientrare al lavoro.
Questa è la forza che gli interinali hanno conquistato in questi mesi di lotta. In nessun’altra circostanza un’azienda fa decidere ai lavoratori e al sindacato se non quando sa che è debole. E oggi grazie a questa vertenza i lavoratori interinali hanno la forza per poter contare.
Questo è avvenuto dopo che, qualche settimana prima, la TIM ha ceduto sulle ferie. Nella piattaforma i lavoratori chiedevano di poter godere di tutte le ferie accumulate, come tutti i lavoratori, cosa che non era permessa. Ora invece anche gli interinali saranno inseriti nei piani-ferie. I lavoratori potranno ora programmare le loro ferie estive grazie alla lotta!
Queste sono le importanti novità ma ora la vertenza è in una fase molto delicata. Dopo la sentenza favorevole del giudice, che si è espressa contro l’azienda imputandola di comportamento antisindacale per un uso scorretto del lavoro interinale, l’azienda si dice possibilista ad aprire un negoziato. Ma mentre dice questo attacca frontalmente i lavoratori. Ha appena sciolto il contratto commerciale che la legava ad una delle agenzie interinali, la Ali, presenti in azienda. A 40 interinali scadrà il contratto entro luglio e non gli sarà rinnovato. Già in questi giorni 9 di essi sono stati lasciati a casa.
Le Organizzazioni Sindacali attendono risposte dall’azienda rispetto all’apertura del tavolo di trattativa e alle sorti degli interinali e intanto la Cgil consiglia gli interinali a cui interrompe il contratto di procedere alle vie legali.
Questa politica porta verso una drammatica sconfitta della vertenza. La TIM le sue risposte le sta dando giorno per giorno, e sta eliminando il problema gradualmente espellendo gli interinali. Le cause legali da sole sono assolutamente insufficienti, bisogna lottare come i lavoratori hanno fatto in questi mesi, non ci sono alternative.
Si scenda in lotta, subito. Si convochino scioperi, presidi, come in questi mesi è stato fatto. I lavoratori organizzati hanno saputo dimostrare chi decide, ed ora devono fare altrettanto. Tutti sanno che non hanno nulla da perdere lottando, solo da conquistare.
Sarebbe necessario uno sciopero nazionale della TIM per colpire più duramente quest’azienda arrogante, ma le Organizzazioni Sindacali a livello nazionale versano nella più totale immobilità. A Bologna non si può attendere, bisogna rilanciare la mobilitazione con più forza e convinzione. Lo straordinario sciopero di dicembre e la vertenza in questa città hanno dimostrato una grande compattezza e sono stati un esempio per i lavoratori della TIM di tutte le città, per tutti i precari e per tutto il movimento operaio.
Lottare per la trasformazione di tutti i contratti interinali a tempo indeterminato è la linea da seguire, la CGIL non può cambiare strategia in TIM. Siamo di fronte ad un bivio, la combattività paga ed è la strada da seguire, la concertazione strangolerà questa vertenza. Bisogna continuare sulla linea avanzata finora. ma l’unico modo è che siano in primo luogo i lavoratori della Tim a portarla fino in fondo rompendo così gli indugi sul fronte sindacale.