Sei miliardi di euro destinati agli aumenti che in soldoni saranno all’incirca 40 euro netti a testa e 10 di “salario accessorio” nel 2008. Un’elemosina quella del governo
L’intesa prevede anche che i dipendenti pubblici vengano coinvolti nella controriforma del modello contrattuale sulla quale Cisl e Uil hanno ormai trovato un accordo coi padroni.
Questo governo che stanzia cifre ridicole per i lavoratori è sempre pronto però a rastrellare soldi per venire in aiuto dei banchieri e degli speculatori.
Da notare che la proposta è stata sottoscritta anche dall’Ugl che non ha eletto nessuna rappresentanza alle recenti elezioni Rsu.
Cisl-Uil-Ugl e qualche piccolo sindacatino autonomo che ha firmato non rappresentano il 51% della totalità dei lavoratori, pertanto questo rinnovo non andrà in vigore perché, per quanto riguarda il pubblico impiego, la normativa convalida un accordo solo quando a firmarlo sono sindacati che rappresentano la maggioranza dei lavoratori. Tuttavia, la legge finanziaria prevede che il governo può stanziare unilateralmente il 90% della cifra stabilita e così sarà fatto a gennaio. Una vera e propria provocazione.
Questo nella pratica significa che se veramente si vuole conquistare miglioramenti adeguati alle reali esigenze la lotta dovrà essere dura e determinata. Gli scioperi di novembre nel settore pubblico devono essere solo l’inizio di una mobilitazione che paralizzi il paese.