Dopo le elezioni... ancora attacchi alla scuola!
La macchina è fuori controllo, e chi sta salendo alla guida comunque la vuole far schiantare. Questa è la sintetica descrizione dello stato dell’istruzione pubblica italiana.
La macchina è fuori controllo, e chi sta salendo alla guida comunque la vuole far schiantare. Questa è la sintetica descrizione dello stato dell’istruzione pubblica italiana.
Può succedere anche questo. Che in una scuola – insegnanti, studenti e personale ATA - si aderisca ad uno sciopero, si vada al corteo cittadino, e poi, nemmeno due settimane dopo, dal portone principale della stessa scuola, un istituto tecnico-professionale, si faccia entrare “proprio quello” contro cui si è scioperato.
L’autunno batte i primi colpi. Dopo il concorsone-farsa e con il progetto di legge ex-Aprea che continua la lunga marcia parlamentare per dare il salto di qualità alla privatizzazione della scuola pubblica, si rendono operativi i tagli della “spending review”. Dopo lo sciopero dei dipendenti pubblici del 28 settembre, e dopo i cortei del 5 ottobre che hanno mostrato che esiste fra gli studenti una volontà di mobilitarsi, ci aspettano altri appuntamenti di mobilitazione nazionale a partire dalla giornata del 12.
A leggere i principali quotidiani, in questi giorni di ripresa delle scuole e delle università, pare che ci siano molte sorprese. I test d’ingresso per le facoltà a numero chiuso lasceranno fuori decine di migliaia di studenti: che sorpresa! Le classi della scuole sono sovraffollate: chi l’avrebbe mai detto? I precari della scuola si lamentano perché il concorsone di Profumo non aggiunge un posto al piano Gelmini e umilia ancora chi aspetta da anni in graduatoria: ingrati che non capiscono i sistemi che premiano il merito.
In questi giorni sta iniziando il nuovo anno scolastico e il dibattito sullo stato in cui versa la scuola pubblica si fa sempre più scottante.
Nella migliore tradizione, ad agosto parte l’attacco ai lavoratori: il ministro dell’istruzione Profumo, dopo aver garantito per quest’anno l’agognato tempo indeterminato a 21.011 docenti, ha annunciato per settembre il bando di concorso per l’assunzione di 11.892 docenti, che dovrebbero così entrare in ruolo a partire dal 2013.
Sempre in lotta per la difesa del diritto allo studio
Sabato 12 e domenica 13 maggio si è svolta a Bologna la conferenza nazionale del Csp-Csu (Comitato in difesa della Scuola pubblica-coordinamento studentesco universitario). Alla conferenza hanno partecipato circa 50 studenti, tra delegati ed invitati, provenienti da diverse città del Paese.