Da giorni si sapeva che il 20 dicembre sarebbe stato il giorno chiave della vertenza degli autoferrotranvieri. Aver pubblicato il 2 dicembre, un volantino de La Nostra Voce su quanto era successo a Milano il giorno prima ci ha permesso di stabilire ottime relazioni con gli autisti nelle settimane precedenti.
Abbiamo distribuito migliaia di volantini in diverse città, sia all’alba del 20 dicembre quando i lavoratori hanno incrociato le braccia, sia alla sera dello stesso giorno quando ci siamo ripresentati ai depositi con un nuovo volantino sulla firma dell’accordo bidone.
A Cosenza, dove si é scioperato solo il sabato, eravamo presenti con il nostro materiale e siamo andati la domenica a diffondere per diverse ore i nuovi volantini al capolinea cittadino, in modo da distribuirlo a tutti gli autisti di turno. Questo ha colpito molto gli autisti che si ricordavano della nostra presenza al deposito il giorno prima e ci ha permesso di fare discussioni molto interessanti vendendo delle copie di Falcemartello.
A Roma, dove lo sciopero è partito alle 17,30 di sabato, i compagni erano presenti in due dei depositi principali: Porta Maggiore e Pontaccio. Molti autisti che rientravano dal turno si fermavano a discutere con noi e mostravano molta rabbia verso i dirigenti confederali e verso i sindacati di base, perché non si era cominciato lo sciopero prima, come nelle altre città. Man mano che il tempo passava la situazione diventava incontenibile. I compagni hanno distribuito i volantini anche in giro per la città tra gli “utenti”, verificando che nella maggior parte di loro c’era un sentimento di solidarietà con la lotta.
A Modena la diffusione dei volantini e di Falcemartello si è concentrata fondamentalmente prima del 20 dicembre e lunedì 22 quando gli autisti sono scesi in sciopero (visto che il fine settimana non avevano scioperato). Lo sciopero é stato organizzato con il passaparola ed è stato per questo tanto sorprendente quanto efficace. I compagni sono stati letteralmente presi d’assalto quando hanno distribuito i volantini.
Anche a Bologna i lavoratori sono partiti con lo sciopero lunedì mattina, fino a quando le precettazioni sono diventate operative e la lotta è stata temporaneamente sospesa. Alla sera c’è stata un’assemblea generale con 400 lavoratori molto arrabbiati e determinati nel costringere i vertici sindacali a ritirare la firma dall’accordo. Il clima di contestazione che si respirava ha costretto i burocrati a cedere e l’assemblea si è conclusa con l’approvazione all’unanimità di un ordine del giorno che i lavoratori hanno imposto ai rappresentanti sindacali che mestamente l’hanno firmato. Nell’assemblea avevamo un banchetto con tutte le nostre pubblicazioni. Tutti i presenti hanno letto i volantini che abbiamo distribuito.
A Pavia si è scioperato sabato e siamo stati accolti da molti lavoratori che si sono fermati a parlare: “siamo stati ingannati dai sindacati” era la frase più ricorrente, la voglia di continuare era ancora forte. Nell’assemblea che si è tenuta in giornata si è preso l’accordo, per ora, di aspettare il 9 gennaio per vedere cosa succede a livello nazionale e poi eventualmente ripartire.
A Milano l’intervento si è concentrato su quattro depositi, Molise, Palmanova, Sarca e Giambellino. Negli ultimi due depositi, in particolare, la presenza dei compagni è stata praticamente ad oltranza, dal mattino del 20 fino alla notte del 21 dicembre. L’accoglienza è stata calorosa non solo perché portavamo i volantini di solidarietà, ma anche perché sono venuti gli studenti del collettivo Pantera e dei Comitati in difesa della scuola pubblica. Un comizio improvvisato col megafono davanti ai cancelli ha visto l’intervento di diversi compagni delegati (Aci, Amisco, Direct Line, Breda, lavoratori del commercio, ecc.) che hanno dimostrato la totale solidarietà di cui godono gli autisti nonostante i tentativi dei padroni di creare un clima isterico contro di loro.
Anche a Milano abbiamo fatto i banchetti di Falcemartello vendendo almeno una trentina di giornali e diverse riviste teoriche e libri.
I compagni Paolo Brini, del Comitato centrale della Fiom, e Antonio Forlano del direttivo regionale della Lombardia della Filt-Cgil, dopo l’accordo hanno diffuso immediatamente un comunicato rivolto alle strutture e ai delegati perchè la Cgil ritiri la propria firma.
Potete rintracciarli su www.marxismo.net