Riceviamo e volentieri pubblichiamo il comunicato che il circolo dei trasporti di Rifondazione comunista ha prodotto in merito al guasto che ha colpito la metro di Milano lunedì 6 ottobre.
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Lunedì scorso c'è stato l'ennesimo guasto sulla Linea 2 della metropolitana di Milano che ha provocato i disagi che i principali quotidiani hanno ben spiegato: 14 ore di fermo e 70mila passeggeri appiedati. Ad originare il danno, un cedimento della rete elettrica e lo strappo dei cavi da parte del braccio di alimentazione del mezzo, il pantografo sul tetto.
E' stato appurato che esiste un problema nella manutenzione, come il Presidente e Amministratore delegato di Atm, Elio Catania, ha rilevato e così come da anni gli stessi sindacati denunciano rispetto al sotto organico dei tecnici di manutenzione.
Infatti, questo episodio rappresenta solo l'ennesimo disservizio. Il Corriere della Sera Ed. Milano del 6 ottobre fa un esauriente elenco della spesa: un guasto il 24 aprile sulla Linea 2: 4 ore di blocco; il 5 settembre deraglia un treno della Linea 1: 5 ore di disservizio. Nel 2007 gli incidenti sono stati 111..
Per i vertici aziendali il problema è dovuto a un decennio di mancati investimenti nel settore della manutenzione. Se è così perché poi lo stesso Presidente sostiene che “ciascun dipendente di ATM oggi deve chiedere scusa ai clienti per il disservizio inaccettabile”? Quali colpe hanno i lavoratori? Di cosa si dovrebbero scusare? Questa dichiarazione non è che un modo per riversare le colpe della direzione aziendale sui lavoratori.
Come Circolo Trasporti del Prc di Milano troviamo inaccettabile questo scarica barile. Proprio il settore della manutenzione pochi giorni fa ha bocciato sonoramente l'ennesimo peggioramento proposto ai loro già stressanti ritmi di lavoro. Il settore della manutenzione, così come molti altri settori di Atm sono stati vittime negli ultimi anni di politiche volte all'esternalizzazione e all'arretramento delle condizioni di lavoro.
Se c'è quindi qualcuno che deve chiedere scusa, questi non sono i lavoratori, ma gli stessi vertici aziendali insieme alle scellerate scelte politiche del Comune di Milano e dello stesso Ministero dei Trasporti.
Circolo Trasporti “Doninnelli”, Milano