Oggi ricorre il primo anniversario del massacro di Odessa. Questo stesso giorno, un anno fa, alcune bande paramilitari fasciste e naziste hanno assaltato la sede del Palazzo dei Sindacati di Odessa, dandole fuoco: nell'incendio e sotto i colpi di bastone e arma da fuoco sono state uccise 42 persone, fra cui membri del KPU (Partito Comunista Ucraino), del Komsomol ("Società della gioventù comunista di Lenin", la giovanile del KPU) e Borotba ("Lotta", partito comunista di più recente formazione).
Sotto lo sguardo vigile delle forze dell'ordine del governo di Kiev questi militanti di sinistra sono stati bruciati vivi e colpiti a morte a pochi mesi dalla nascita del movimento Euromaidan, movimento reazionario appoggiato dalle "democrazie" occidentali, che già nelle piazze del Gennaio 2014 si era distinto per le aggressioni ad attivisti di sinistra e del sindacato.
A un anno dalla stage, il crimine rimane impunito. Non solo ilprimo ministro Yatseniuk e il presidente Poroshenko hanno apertamente appoggiato gruppi paramilitari neonazisti ed eletto nelle proprie liste ersponenti fascisti, gli stessi responsabili del massacro di Odessa, ma è anzi notizia recente quella della nomina di Dmitro Yarosh a Consigliere d'Armata. Yarosh sarà il braccio destro del Comandante in Capo dell'Esercito ucraino Viktor Muzhenko, attivo sin dall'inizio del conflitto in Donbass, da sempre impegnato a reprimere la resistenza antifascista in quelle zone.
Dmitro Yarosh non è solo un "uomo odiato da Mosca", come lo definisce la stampa internazionale: è un dirigente del gruppo neonazista "Pravy Sektor" ("Settore Destro"), partito responsabile di decine di rapimenti e omicidi di attivisti sindacali e militanti di sinistra in tutta l'Ucraina e direttamente coinvolto nella strage del Palazzo dei Sindacati. La sua nomina a consigliere d'Armata è una mossa necessaria per il governo per compattare i "gruppi di volontari" (ossia, le bande paramilitari fasciste e naziste come Pravy Sektor) e l'esercito regolare in Ucraina, e suona quasi come un premio per i massacri e i crimini commessi.
La ripresa della lotta di classe è l'unica speranza che ha il popolo ucraino per uscire da questo atroce bagno di sangue, dalla guerra civile scatenata dal regime di Kiev. La crisi attuale del regime può far nascere un movimento di massa e permettere ai lavoratori dell'est e dell'ovest del paese di unirsi per lottare contro gli oligarchi e il capitalismo, I veri responsabili della guerra e dei massacri.
Per questo ricordiamo oggi l'anniversario del massacro di Odessa: non solo per non dimenticare i nostri compagni assassinati dai nazisti, ma anche per difendere e per ricostruire quelle organizzazioni della classe che sono perseguitate dal governo di Kiev e per rilanciare la prospettiva dell'unità della classe operaia dell'est e e dell'ovest dell'Ucraina e della lotta a questo sistema