La rivoluzione
contadina e il regime di Mugabe
Negli ultimi mesi i mass media hanno rivolto la loro attenzione su quanto avveniva in Zimbabwe, dove i contadini senza terra, giovani, disoccupati ed ex militari della guerra d’indipendenza hanno occupato le grandi fattorie agricole dei proprietari bianchi. La morte di alcuni di questi è stata utilizzata per dire che si trattava di una sommossa dominata da bande di teppisti. Nessun governo occidentale si è preoccupato quando Tsvangirai, leader della confederazione sindacale dello Zimbabwe, è stato brutalmente malmenato dagli squadristi al soldo del governo e spedito in carcere, né quando la sede centrale del sindacato è stata incendiata.
Adesso che 50 o 60 mila contadini poveri stanno occupando un migliaio di fattorie, presentano questo movimento come il frutto dei pregiudizi razzisti contro le famiglie bianche lavoratrici ad opera di neri invidiosi e vendicativi.