Pavia è ancora teatro di aggressioni fasciste contro attivisti di sinistra o anche persone comuni dall'aspetto “alternativo”. Il 3 maggio il Centro Sociale Barattolo viene sgomberato e il suo ingresso murato. Comincia l'escalation delle violenze.
Durante il corteo contro lo sgombero svoltosi la sera stessa, due fascisti vengono a provocare. Più tardi durante un concerto organizzato dal Barattolo in università i fascisti provocano di nuovo; quando un compagno tenta di reagire viene manganellato dalla polizia. Altri due compagni vengono inseguiti e picchiati da cinque fascisti.
Il sabato successivo si svolge una manifestazione contro lo sgombero del Barattolo e contro le politiche della giunta (di centro-destra) a favore degli speculatori immobiliari. I fascisti di Forza Nuova (cui era stato permesso di manifestare nello stesso giorno) si presentano a volto coperto nello stesso punto in cui avevano provocato il martedì precedente, senza che la polizia impedisse loro di passare! Fortunatamente il servizio d'ordine evita scontri. Il corteo di Fn era contro il potere delle banche. A dimostrare la loro coerenza, Giammario Invernizzi, responsabile regionale Fn, sembrerebbe essere socio della Banca Popolare Italiana, finita sotto inchiesta per affari poco leciti.
Questi individui possono agire liberamente grazie alla copertura che ricevono dalla destra istituzionale, soprattutto dalla Lega. A febbraio Forza Nuova e un altro gruppo neofascista hanno occupato uno stabile dismesso ribattezzandolo “Casa Sociale Barbarossa”. Demagogicamente, seguendo il modello Casapound, hanno dichiarato che l'occupazione serviva a dare un'abitazione ad un loro amico, un siciliano, “discriminato” rispetto ai rom nell’assegnazione delle case popolari. Sono gli stessi membri di Fn a dichiarare alla stampa che l’unico ad averli appoggiati è stato Angelo Ciocca, ex assessore provinciale della Lega, oggi consigliere nella maggioranza di Formigoni, e che i naziskin (già condannati in un processo contro un nostro compagno in cui erano difesi dall’attuale assessore Pdl Pietro Trivi) sono invece amici di Centinaio, vicesindaco leghista di Pavia: uno di loro era addirittura candidato in una lista alleata del Pdl durante le ultime elezioni comunali.
Dopo mesi di occupazione indisturbata, il Barbarossa è stato sgomberato proprio il giorno prima del Barattolo: una foglia di fico? La destra cerca così di far passare questi episodi come scontri tra opposti estremismi, ma è solo un modo per legittimare le sue politiche securitarie e razziste, come limitare tutti gli spazi di aggregazione poco costosi o criminalizzare gli immigrati.
Il Pd, dalle pagine dei giornali, dichiara profondo dissenso per queste azioni squadriste, ma si limita a questo. All’epoca della giunta Capitelli (centrosinistra) il sindaco non fece nulla per impedire l’apertura della sede di Forza Nuova e tenne una linea razzista contro i rom accampati nella ex Snia alimentando l’estremismo razzista. Proprio in quei giorni il giovane comunista Alessandro Savoldi aveva scritto un reportage sul clima di linciaggi e violenze che si era creato nel paese di Pieve Porto Morone, dove erano confinati i “profughi” della Snia. Per quell’articolo è stato denunciato per diffamazione da Roberto Fiore, leader di Forza Nuova, che ora chiede migliaia di euro di risarcimento a questo giovane lavoratore. Questo attacco è chiaramente volto ad intimidire tutti noi. Vorrebbero impedirci di continuare la nostra attività politica, ma non ci riusciranno, e ci impegneremo in una campagna per sostenere (anche economicamente) Alessandro.
Per colpire i fascisti dobbiamo colpire chi si fa paladino della sicurezza (contro gli immigrati), ma permette a bande violente di aggirarsi armate per la città; chi promette più case popolari per gli italiani (o forse solo per i padani?), ma tenta di eliminare l’edilizia pubblica. Dobbiamo dimostrare sul campo che l’unica vera alternativa la possono offrire i comunisti.
Colpiamo i padroni e i loro cani da guardia terranno la coda fra le gambe!
* Coordinatrice Giovani Comunisti Pavia