Novembre 2010: il gruppo neonazista di Forza Nuova tenta nuovamente di aprire una sede nella città di Bergamo, dopo aver chiuso la precedente. Ufficialmente non è una sede di Forza Nuova, ma di un circolo culturale intitolato a Antoine de Saint-Exupéry: l’autore de “Il Piccolo Principe”.
Non è la prima volta che l’estrema destra tenta di entrare a Bergamo; infatti, nel 2009, Forza Nuova cercò di aprire una sede, attualmente chiusa. In quell’occasione le forze della sinistra antifascista organizzarono una manifestazione di protesta pacifica, “armati” di fumogeni e striscioni; mentre Fn organizzò una manifestazione non autorizzata i cui partecipanti (un centinaio) si presentarono “pacificamente” con caschi e bastoni gridando cori e slogan fascisti e facendo saluti romani.
Questa volta, però, la notizia è ancora più allarmante, dal momento che viene dato il permesso di aprire una sede di Forza Nuova a circa ottanta metri di distanza dalla sede provinciale di Rifondazione Comunista e in una via nella quale ci sono, inoltre, la sede provinciale dell’Anpi, sindacati e negozi gestiti e frequentati da immigrati.
Inutile dire che aprire una sede in un posto simile è in primo luogo pericoloso. Senza andare molto indietro parlando dell’attitudine squadrista dei nazifascisti, ricordiamo che molti militanti di Forza Nuova si sono più volte distinti per aggressioni a immigrati, senzatetto, omosessuali; per non parlare di aggressioni più “politiche”.
L’apertura di questa sede in un posto simile suona come una provocazione; alla quale Rifondazione comunista, Sinistra ecologia libertà e il c.s.a. Pacì Paciana reagiscono con l’organizzazione di due presidi, a breve distanza l’uno dall’altro, ma che poi si sono uniti nel corso della manifestazione. Il presidio, che ha visto in piazza tra i 300-350 manifestanti e, nonostante qualche provocazione, è stato pacifico e senza scontri. La tensione resta tuttavia tutt’ora palpabile: i fascisti restano e costituiscono una minaccia.
L’iniziativa non è rimasta fine a sé stessa: il Prc rilancia anche prossime iniziative per la chiusura della sede, a partire da un’assemblea pubblica promossa dalle forze democratiche e antifasciste del quartiere. Solo una lotta continua e una costante campagna di controinformazione potrà fermare il tentativo dei neonazisti di radicarsi in una città in cui l’estrema destra non ha mai avuto grosso seguito, ma che ora rischia di essere infettata da idee razziste, xenofobe e autoritarie!