A 120 anni dalla nascita di Majakovskij. In ricordo del poeta della rivoluzione
I primi anni tra carcere, poesia e lotta politica
Militare nel partito è il nostro modo di esistere; ma il posto di combattimento dei letterati, il loro banco di prova, è sulla carta bianca. Il nostro compito è saper traformare in poesia la nuova moralità dell'uomo comunista che si va delineando chiaramente in milioni di uomini in tutto il mondo: e ci riusciremo nella misura in cui saremo anche noi parte di questi milioni. Sarà questo il nostro modo dialettico di realizzare quel passaggio «dal particolare all'universale» che l'estetica classica considera come fondamentale della poesia
Italo Calvino
Vladimir Vladimirovič Majakovskij nacque a Bagdadi il 7 luglio del 1893, in Georgia, da una famiglia di modeste condizioni. Il padre, ispettore forestale, morì quando Vladimir era ancora piccolo, lasciandolo con le sue sorelle e la madre. Bagdadi, all'epoca, era un piccolo paese rurale della Georgia, allora parte del vasto Impero russo, abitato da non più di 5mila anime, al confine con la foresta dell'Ajameti, a circa 170 kilometri da Tblisi.