Per domani, 6 ottobre, sono state indette le elezioni presidenziali in Pakistan. L'attuale presidente, il generale Musharraf dovrebbe imporsi facilmente. Poche volte tuttavia una vittoria elettorale ha nascosto uno crisi senza precedenti dello stato e di tutte le strutture sociali di una nazione, come spiega in questo articolo il marxista pakistano Lal Khan.
Da alcune settimane la Birmania è sconvolta da un movimento di protesta che sta coinvolgendo centinaia di migliaia di persone. La scintilla che ha dato il via alle mobilitazioni è stato l’aumento del 500% del prezzo della benzina, in una situazione dove il combustibile serve non solo per i trasporti ma anche per cucinare e per riscaldarsi. In un paese dove il 90% della popolazione vive con meno di un dollaro al giorno non c'è da stupirsi che la condizione delle masse, già precaria, sia divenuta intollerabile.
Il massacro sanguinoso del 10 luglio ad Islamabad è un altro episodio del dramma in atto in Pakistan. Uno stato indebolito da una crisi interna e da un vero e proprio crollo economico sta conducendo una battaglia, feroce ma inutile, contro il mostro di Frankenstein che ha contribuito a creare, il fondamentalismo islamico.
“Le classi non possono essere abolite in un colpo solo (…) Durante
l’epoca della dittatura del proletariato la lotta di classe non
sparisce, ma assume unicamente altre forme…Sotto la dittatura del
proletariato la classe degli sfruttatori, dei proprietari fondiari e
dei capitalisti non è sparita e non può sparire ad un tratto. Gli
sfruttatori sono stati sconfitti, ma soppressi. È rimasta la loro base
internazionale, il capitale internazionale, del quale essi sono una
sezione. In parte sono rimasti loro alcuni mezzi di produzione, sono
rimaste loro somme di denaro, sono loro rimasti larghissimi legami
sociali.” Economia e Politica nell’era della Dittatura del
Proletariato, Lenin 1919(da Scritti Economici, pagg.766-767, Editori
riuniti 1977)
Il ventiseiesimo congresso di “The Struggle”, la tendenza marxista in Pakistan, si è svolto nella splendida Iqbal Hall nel centro di Lahore. A partire dalla mattina di venerdì moltissimi compagni da tutto il Paese hanno iniziato ad entrare alla spicciolata nel grande auditorium.