Questa mattina, 22 settembre 2012, si è tenuta la mobilitazione dei lavoratori di Coop Estense in occasione dello sciopero, proclamato a sorpresa per oggi.
I dipendenti della coop “rossa” sono in lotta per la riconquista del contratto integrativo, per difendere il proprio salario e il proprio lavoro, contro le aperture domenicali selvagge, e per difendere la propria dignità di lavoratori!
Questa volta l’adesione è stata alta, e la mobilitazione è sicuramente riuscita, nonostante i metodi utilizzati dalla cooperativa per disincentivarla: riunioni aziendali obbligatorie ogni ora negli ipermercati, volantini strappati dalle bacheche sindacali, richiesta ai dipendenti della sede (per lo più quadri e direttivi) di lavorare nei negozi il giorno dello sciopero, richieste a tappeto di lavoratori interinali per la sola giornata di sabato con punte fino a 12 ore di lavoro. Ma non è tutto, per spiegare all’opinione pubblica che questa era una mobilitazione ingiusta nei suoi confronti, Coop Estense ha comprato numerose pagine di quotidiani, e ha usato l’emittente locale di sua proprietà (TRC - TELEMODENA) per diffondere notizie false sulla propria disponibilità a riprendere la trattativa.
Questo atteggiamento non ha fatto altro che incrementare rabbia e insoddisfazione, sentimenti già presenti da anni nei dipendenti, per come sono stati ridicolizzati e sminuiti pubblicamente i loro diritti e il loro desiderio di una vita più vivibile e non al servizio completo del padrone.
Il ritrovo era sotto la CGIL, poi i lavoratori hanno fatto un corteo per le vie del centro fino ad arrivare in Piazza Grande con più di 200 lavoratoripresenti, in maggior parte donne, tutti con la stessa voglia di lottare e di far sentire la propria voce.
I primi dati parlano di forti disagi nei negozi, rimasti comunque aperti, nonostante lo sfruttamento del lavoro interinale da parte di coop.
Ma non finisce qui, la lotta è appena iniziata, si prospetta un autunno caldo per la cooperativa e i suoi dipendenti, coop userà tutti i suoi potenti mezzi per vincere, ma i lavoratori saranno altrettanto agguerriti, e non rinunceranno facilmente alla conquista di ciò che gli spetta di diritto.