Basta con le intromissioni dell’imperialismo! - Falcemartello

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Basta con le intromissioni dell’imperialismo!

Senza firme niente referendum!

La rivoluzione in Venezuela è di nuovo in pericolo. Lo scorso fine settimana si è svolto la verifica delle firme “dubbie” che l’opposizione aveva raccolto nel dicembre scorso per convocare un referendum di revoca del mandato presidenziale.

Ricordiamo che questo diritto democratico è stato introdotto dalla nuova costituzione bolivariana, discussa e approvato durante nel 1999 sotto la Presidenza di Chavez, e in nessun altra parte del mondo esiste la possibilità di revocare da parte del popolo qualsiasi carica elettiva. L’opposizione aveva dichiarato di avere raccolto più di tre milioni e seicentomila firme, ma di queste ottocentomila sono risultate non valide, perché corrispondevano a morti, minorenni, incapaci di intendere e volere, ecc. Altre settecentomila erano state dichiarate “dubbie” e la Commissione Elettorale Nazionale (Cen) aveva deciso che dovessero essere sottoposte a un processo di verifica, dove i cittadini avrebbero dovuto confermare le loro intenzioni.

Questa decisione della Cen fu ratificata dall’Organizzazione degli stati americani e dagli osservatori del Centro Carter, ma fu rigettata dall’opposizione che organizzò scontri e provocazioni di piazza a Caracas e nelle principali città. Solo dopo che era orami sicura la loro sconfitta, anche sul terreno dello scontro di piazza, i leader dell’opposizione accettarono la decisione del Cen.

Nel nuovo appello che qui pubblichiamo facciamo alcuni esempi delle irregolarità avvenuto lo scorso fine settimana. È praticamente certo che l’opposizione non è riuscita nemmeno stavolta a raccogliere le firme necessarie. Ma ecco che arriva una formidabile pressione della “comunità internazionale” (leggi di Washington e dei suoi fidi alleati) perché il referendum si faccia comunque.

Si minacciano gravi ritorsioni nei confronti del governo Chavez se non autorizzerà la consultazione referendaria. L’implicazione è chiara “non ci importa delle firme, fate il referendum o invadiamo il Venezuela. Questa è la loro democrazia.

Il referendum vedrebbe con ogni probabilità Chavez vincitore, ma non è questo il punto. Già troppe concessioni sono state fatte in questi anni a personaggi che dovrebbero essere in prigione e non liberi di tramare contro la rivoluzione. E tutte le volte che il governo Chavez è stato conciliante gli oppositori hanno subito preparato tentativi controrivoluzionari.

C’è chi nel movimento bolivariano spiega che si dovrebbe andare al referendum, perché comunque l’opposizione sarebbe sconfitta. Ma già la rabbia fra le masse che difendono il processo bolivariano è grande perché non si prende nessuna contromisura nei confronti della controrivoluzione. In Nicaragua fu proprio la stanchezza e l’insoddisfazione delle masse rispetto a una rivoluzione che si era fermata a metà strada che portò alla sconfitta elettorale dei sandinisti nel 1990.

Ribadiamo ancora una volta che l’unico modo per difendere la rivoluzione è portandola fino in fondo, togliendo le leve del potere economico alle forze controrivoluzionarie, che sono poi i grandi industriali e le multinazionali.

Respingiamo questa ennesima aggressione imperialista con tutte le nostre forze e invitiamo tutti i nostri lettori, gli attivisti nella sinistra e nel movimento operaio a unirsi a noi nella difesa della rivoluzione bolivariana.

La Redazione di Falcemartello