Attentato a Madrid - Falcemartello

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Attentato a Madrid

Questi sono i frutti della vostra guerra

Il brutale attentato dell’11 marzo a Madrid, dove hanno perso la vita 200 persone, con oltre 1.500 feriti è stato un crimine tremendo contro lavoratori e giovani innocenti.

Il dolore di migliaia di famiglie e di amici è indescrivibile. Le impressionanti manifestazioni di ieri (venerdì 12 marzo: NdT) hanno mostrato il rifiuto di massa contro il terrorismo e un profondo sentimento di solidarietà con le vittime.

Ciò nonostante, il governo di destra del Partido Popular (PP) non si è fatto scrupoli nel manipolare e gettare fumo negli occhi attorno a un fatto così grave. Hanno mentito e manipolato in occasione dello sciopero generale (del 20 giugno 2002, ndt.) , così come hanno fatto quando è affondata la petroliera Prestige e con la guerra in Iraq. E ancora una volta non si sono fatti scrupoli, di ingannare l’opinione pubblica in mezzo al dolore e alla morte.

Dal giorno dell’attentato hanno continuato a dire che la principale sospettata era l’Eta, quando tutti gli indizi, e adesso è noto, forniti dagli stessi servizi segreti, portavano verso l’integralismo islamico.

Ma la posizione del governo era un’altra ed è chiaro perché. La destra non voleva riconoscere che quest’attentato è la conseguenza diretta del terrore che Bush, con l’appoggio di Aznar - e l’opposizione dell’immensa maggioranza della popolazione- ha seminato e semina in Iraq per mezzo della guerra e dell’occupazione militare.

Il prodotto di questa guerra crudele è l’assassinio di 10mila persone, uomini, donne e bambini innocenti di tutte le città del territorio iracheno; le stesse vittime che sono morte a Madrid l’11 marzo: lavoratori e giovani, i settori più oppressi nella società.

Come conseguenza della guerra e del terrore imperialista il mondo oggi è meno sicuro e ci sono più persone che finiscono nel terrorismo, nel fanatismo, nella follia integralista. Ma questo lo sapevano gli imperialisti e la destra del PP. Di fatto per anni il PP ha utilizzato il terrorismo per tappare tutte le critiche alla sua politica. Tutti quelli che si sono mobilitati contro la politica antioperaia del governo di destra in un modo o nell’altro sono stati accusati di connivenza con il terrorismo.

Con i fatti dell’ultima ora I dirigenti del PP hanno superato ogni limite. E’ chiaro che hanno perso il senso della misura e della proporzione. Gli importa solo del loro potere e degli interessi di classe che rappresentano. Per mantenersi al governo non si sono fatti scrupoli a comprare deputati, a controllare i mezzi di comunicazione, a reprimere le manifestazioni, a mentire spudoratamente.

Due giorni fa c’è stato l’attentato più barbaro nella storia di Spagna e d’Europa. Per molto tempo, milioni di persone non si riprenderanno dal trauma del massacro e questi ceffi arroganti del PP non si sono fatti alcun problema a negare ciò che persino per i servizi segreti era l’ipotesi più probabile subito dopo l’esplosione delle bombe.

Solo quando non se ne poteva più fare a meno, Acebes, ministro degli interni, alle 20,15 del 13 marzo, senza fare alcun riferimento alla tesi difesa dal governo fino a quel momento che era stata l’Eta a fare l’attentato, ha annunciato che erano stati arrestati tre marocchini e due indiani in relazione all’attentato dell’11 marzo.

Ha riconosciuto a denti stretti quanto la gente sospettava dal primo momento. E’ evidente a questo punto che il governo voleva dirottare l’indignazione della popolazione contro la comunità araba e marocchina.

Le parole di Acebes, nelle quali non si faceva alcun appello contro la xenofobia, in un contesto di estrema tensione e indignazione di massa non lascia dubbi sulle sue intenzioni: dirottare l’attenzione dalle proprie responsabilità generando un odio verso la comunità araba, seguendo lo stesso modello di Bush dopo l’11 settembre.

A Madrid e in tutte le altre città, le manifestazioni che ci sono state il giorno dopo l’attentato riflettevano però un clima di fraternità tra i lavoratori delle diverse nazionalità. La cosa era così evidente che le immagini televisive e i cronisti non sono riusciti a occultarlo.

Questo nonostante che il PP in 8 anni di governo non ha fatto altro che introdurre elementi di conflitto tra le diverse nazionalità, riprendendo le posizioni del più reazionario nazionalismo spagnolo.

Che miserabili quelli del PP! Vogliono vincere le elezioni in qualsiasi modo. Che cinici e ipocriti. Il comportamento del PP è il ritratto dei ricchi che rappresentano e della tradizione della destra spagnola, la stessa che ha difeso e giustificato la dittatura sanguinaria di Franco per oltre 40 anni.

Che cosa può interessare dei morti di Madrid a questi signori impomatati e arroganti, che nelle loro conversazioni private disprezzano gli operai, che camminano solo sulla moquette, che non salgono mai su un mezzo pubblico, che hanno provocato con le loro politiche sociali ed economiche la cifra record di morti per incidenti sul posto di lavoro, che problemi hanno se non quello di difendere i propri profitti e i propri interessi.

Sembra una bugia quello che è successo. Solo di fronte all’evidenza dei fatti hanno cambiato posizione, ma invece di riconoscere il proprio errore, hanno continuato a spargere confusione e veleno con l’unico fine di mantenere i propri voti.

Non possiamo riconoscere al PP nessun credito democratico quando loro stessi si incaricano di evidenziare ciò che sono sempre stati, gli eredi del franchismo.

E’ un insulto che Rajoy si permetta il lusso di denunciare, in nome della democrazia, coloro che sono scesi nelle piazze a richiedere verità dopo due giorni di inganni. E’ democrazia che solo il PP faccia la campagna elettorale? E’ democrazia che solo un partito possegga tutti i mezzi di informazione? E’ democrazia che ci sia una sola versione sui drammatici avvenimenti dell’11 marzo, che oltretutto hanno colpito la classe lavoratrice, la Madrid di sinistra, la stessa classe sociale che il PP attacca quotidianamente?

La sinistra deve difendere una politica di indipendenza di classe.

I dirigenti della sinistra politica e sindacale devono abbandonare la linea dei patti sociali di fronte alla politica antioperaia del PP e devono rompere la linea della cosiddetta “unità nazionale contro il terrorismo” che è servita solo a intensificare la politica repressiva del Partido Popular rispetto alla questione nazionale e i diritti democratici.

Le organizzazioni politiche e sindacali della sinistra dovrebbero promuovere la mobilitazione contro la politica antioperaia del PP, per il ritiro immediato delle truppe in Iraq e contro la vergognosa manipolazione che la destra ha fatto del massacro terrorista dell’11 marzo. In questi giorni si è visto come la base sta molto più a sinistra dei dirigenti dei partiti e dei sindacati. Bisogna trarre le conclusioni di tutto questo e finirla con questa politica di accordi e di ricerca del consenso con la destra.

Come sostenitori de El Militante rivolgiamo un appello ai lavoratori, ai giovani ad organizzarsi e lottare per un autentico programma socialista, unica garanzia per farla finita con l’orrore che porta con sè il capitalismo. Oggi più che mai, socialismo o barbarie!

15 marzo 2004.