Il gruppo Form Spa è un indotto del settore auto che produce getti di alluminio, si è formato nel 2006 unendo gli stabilimenti di Cormano (Mi), Villasanta (Mb) e Quero (Bl), controllato da una finanziaria.
Puntando alla speculazione edilizia sui terreni di Cormano sono state perse intenzionalmente ingenti commesse e la gestione allegra dei bilanci ha portato il gruppo ad una perdita di bilancio di 162 milioni e all’amministrazione controllata.
A Cormano i dipendenti sono da un anno e mezzo in cassa integrazione straordinaria e ordinaria mentre a Villasanta, dove le commesse sono rimaste, i ritmi di lavoro sono aumentati con sabati di straordinario e spesso anche domeniche.
Il commissario straordinario ad inizio estate ha lanciato un bando per cercare nuovi acquirenti trovando una proposta di acquisto da parte della finanziaria Vei Capital.
Questa ha proposto il “gran rilancio aziendale” con 195 licenziamenti di cui 172 solo nel sito di Cormano, dove tuttora sono impiegati 238 lavoratori. L’opposizione dei lavoratori ha fatto saltare l’accordo: è stato aperto un nuovo bando di gara ad agosto e ora è in campo la proposta della Albertini
Cesare Spa che prevede l’acquisizione dei macchinari dei tre siti e di tutti i dipendenti.
In un periodo di forte crisi industriale riuscire ad ottenere che tutti i lavoratori vengano assunti nella nuova azienda sicuramente è un buon punto di partenza ma alcune ombre sull’accordo persistono.
La cigs continuerà anche dopo l’accordo per il 70% dei lavoratori di Cormano e inizierà per il 20% di quelli di Villasanta e Quero. Inoltre l’Albertini Cesare ha acquistato solo i macchinari: il terreno di Cormano rimane alla vecchia società Form, l’acquirente ha solo il comodato d’uso per i prossimi due anni.
Tutto questo fa pensare che anche il nuovo padrone punti al massimo guadagno, prendendo tecnologie e trasferendole nella sua sede di Turate (salvando qualche lavoratore disposto a trasferirsi lì), e che la Form possa, dopo i due anni, speculare sul terreno di Cormano.Non una sorte diversa sembra destinata ai lavoratori di Villasanta che, per ora, sono sottoposti a ritmi lavorativi altissimi. Qual è il loro futuro, l’accordo non lo specifica.
I lavoratori a Cormano sono tuttora in presidio. Dopo vari incontri hanno ottenuto che la cigs a zero ore sia a rotazione.
Se una prima battaglia è stata vinta, ben presto i lavoratori Form dovranno prepararsi per affrontarne altre per difendere il proprio futuro. La direzione aziendale ha fatto di tutto per dividere i lavoratori dei diversi siti: premi annuali diversi, utilizzo di lavoratori di cooperative o interinali, uso della cassa a Cormano mentre a Villasanta si fanno straordinari. L’unica vera forza che rimane ai lavoratori Form è la loro unità. Servono assemblee unitarie per decidere insieme e lottare per il futuro di tutti.
Difendere oggi il sito di Cormano, quello che rischia di più, è il primo obbiettivo da porsi per evitare che anche gli altri stabilimenti facciano la stessa fine.
Uniti si vince e i pescecani della finanza non avranno vita facile!