Messina – Anche al Liceo classico “La Farina” è approdata la campagna di boicottaggio del contributo scolastico ad opera del Collettivo La riscossa –Sempre in lotta. Nonostante il contributo richiesto alle famiglie sia il più basso della provincia (60 euro), la campagna informativa portata avanti sull’argomento dalla Ras (collettivo autonomo) l’anno precedente, ha fruttato tassi di boicottaggio estremamente alti: solo due studenti per classe hanno pagato il contributo.
Lo scorso mese abbiamo quindi proposto ai rappresentanti d’istituto un’assemblea sul tema. La settimana prima dell’assemblea la preside ha affisso un avviso per annunciare la chiusura del “servizio fotocopie” e dell’elargizione di libretti delle giustificazioni e di fogli protocollo, “sino alla definizione dell’entità del contributo VOLONTARIO versato dagli studenti”. La risposta degli studenti di Sempre in lotta non si fa aspettare: affiggono il loro “avviso al Dirigente scolastico”, ribadendo che i finanziamenti della scuola pubblica devono provenire solo e unicamente dallo Stato. Si intensificano dunque le pressioni, i professori sollecitano gli studenti dicendo che “chi può pagare la gita, può pagare il contributo” o li accusano: “chi non paga il contributo favorisce il fallimento della scuola pubblica ed il finanziamento delle scuole private”!
L’amministrazione scolastica cerca di trovare ogni soluzione possibile: diffonde circolari “informative”, convoca i genitori, scrive una lettera alle famiglie… Inaspettata arriva la proposta della Ras che, non volendo indisporre il dirigente scolastico, decide di aprire un dialogo ed elabora la formula del “contributo volontario partecipato”. I rappresentanti della Ras affermano sì che il contributo è volontario e idealmente sbagliato ma, data la penuria di fondi, necessario: posizione che non si discosta da quella del Miur, nei fatti. Creando quindi non poca confusione, i rappresentanti propongono che il bilancio sia trasparente e che il ricavato dal contributo volontario venga gestito col benestare delle famiglie.
Oltre a dimostrare una colossale sfiducia nelle lotte studentesche, questa proposta di autogestione del contributo, altamente istituzionalizzata, rientra all’interno delle logiche dei tagli e dello smantellamento della scuola pubblica: la preside sentitamente ringrazia e collabora alacremente. Vogliamo ribadirlo: questa posizione non solo non combatte l’attacco contro la scuola pubblica e gratuita, presupposto fondamentale del contributo volontario, ma anzi implementa i meccanismi dell’autonomia scolastica; la scuola diventa una cooperativa in cui la famiglia che mette la sua parte decide in che modo usufruire del servizio che ha pagato.
Come prima iniziativa di “partecipazione” il Comitato studentesco, gestito dalla Ras, propone agli studenti un referendum sul contributo, in cui non viene chiesto se si è d’accordo con il contributo, ma si chiede se sia plausibile pensare che il contributo agevoli lo svolgimento delle attività scolastiche, implicitamente suggerendo che sia utile davvero. Gli studenti sono solo consultati sull’entità e l’impiego dello stesso.
Il dato interessante è che, nonostante le fortissime pressioni della preside, dei professori e persino dei rappresentanti degli studenti, il 77% degli studenti (197) ritiene che i provvedimenti intrapresi dal dirigente scolastico (sospensione dei servizi) siano stati inopportuni e scorretti. L’ambiguità della direzione studentesca e le pressioni del corpo dirigente probabilmente spingeranno i più ingenui a pagare in presenza di una disponibilità economica, ma la campagna di Sempre in lotta ha riaperto il dibattito tra gli studenti e fatto passare il messaggio che se vogliamo possiamo ribellarci: non è irrilevante il fatto che tra le tante misure repressive l’amministrazione scolastica abbia convocato due membri del collettivo per spronarli ad abbandonare la campagna. Durante l’assemblea d’istituto, circondati da elementi fortemente ostili, abbiamo raccolto le firme di quasi un terzo dei presenti a favore della nostro proposta. La campagna contro il contributo scolastico si è estesa anche all’ Itn “Caio Duilio” e, benché sia ancora all’inizio, le risposte degli studenti fanno ben sperare. Nonostante tutte le difficoltà e pressioni, la nostra lotta continua!