Se oggi il livello politico degli studenti è alquanto basso, dobbiamo a maggior ragione chiederci quale sia la forma più adatta per dare una sponda politica a quell’avanguardia di giovani delle scuole non rassegnata al generale conformismo e che esprime una maggior coscienza.
A Modena la risposta è stata “Cartella Rossa”, la nostra nuova rivista studentesca, che per ora è riuscita nel suo intento, aiutandoci a reclutare nuovi studenti, futuri quadri di un’organizzazione studentesca che possa reagire politicamente agli incessanti attacchi alla scuola pubblica. Il giornalino, alla cui stesura tutti gli studenti danno il proprio apporto, collegando cosi la formazione politica alla prassi, vuole essere la base di un futuro movimento. Da qui l’adesione del giornalino al Comitato in difesa della scuola pubblica (Csp) e la partecipazione alla stesura di qualche articolo anche di compagni operai ed insegnanti, per andare oltre alle dinamiche puramente apolitiche e socialmente “settarie” che pervadono sempre di più il movimento giovanile, favorendo invece una collaborazione tra tutti gli studenti e, soprattutto, tra soggetti subordinati nella struttura sociale.
Non c’è da stupirsi del livello politico: il puro formalismo delle istituzioni di rappresentanza studentesca, ormai prive della propria essenza, ha battuto la strada alla cultura reazionaria di una destra fascista e di un padronato straccione. In risposta, la struttura giovanile degli ex Ds (ora più “d” che “s”) in questi ultimi anni prodiani si è ben guardata dall’accennare qualche critica a Fioroni, mentre la “sinistra radicale” ha agito di conseguenza… facendo la stessa cosa. Perché i giovani hanno preferito Storace a Bertinotti? Sarà colpa della società, dice qualcuno, in barba al fattore soggettivo e al partito come mezzo di elevazione della coscienza di classe. Non tutti i proletari e i loro figli apprezzano l’hard rock cafè: sarebbe per questo che “gli italiani si meritano Berlusconi”? (e noi cosa abbiamo fatto per meritare di ascoltare frasi del genere?!?)
In questo scenario a prima vista catastrofico, però, c’è il motivo del profondo ottimismo del comitato di redazione di “Cartella Rossa”: proprio l’inattività politica delle organizzazioni della sinistra riformista, davanti a palesi attacchi alla scuola pubblica, ha fatto sì che l’immagine di queste sia ormai screditata agli occhi degli studenti. Oggi sia l’ala giovanile del Pd, “Generazione Democratica” (e il logo è peggio del nome!), che i Giovani comunisti, almeno qui a Modena, sono sradicati dalla loro gente ed assenti davanti alle scuole dove l’unico baluardo credibile di sinistra, data la sua radicalità e la sua costanza (per ora siamo riusciti a fare due uscite della rivista in due mesi e stiamo preparando un terzo numero) è rappresentato da “Cartella Rossa”, che ha tutte le potenzialità per adempiere ai suoi scopi e per rivitalizzare gli stessi Giovani comunisti, organizzazione a cui molti di noi partecipano.
Sia chiaro che non ci facciamo illusioni: sappiamo che i soldi fanno la differenza e mentre Sinistra Giovanile, pardon, Generazione Democratica (che tristezza!), si “autofinanzia” coi soldi del suo sinistro partito, noi andiamo avanti grazie a chi sostiene la nostra rivista. In compenso non ci è imposta alcuna linea di pensiero, quando i Gd, per gli amici Gv (giovani vecchi… lo so, mi piace sfotterli!), si buttano tra le braccia del danaroso quanto ombroso “sistema Walter I”.
Forse questa volta abbiamo trovato il metodo giusto per raggiungere l’attenzione di studenti medi ed universitari: anche grazie a “Cartella Rossa” oggi ci ritroviamo con una decina di studenti che si incontrano autonomamente e periodicamente in comitati di redazione per discutere e porsi nuovi obiettivi!