Si tratta della frase che meglio sintetizza la linea uscita dal Congresso del Partito. Da Genova ad oggi, i Giovani Comunisti sono stati lodati in ogni occasione da Bertinotti per essere stati i precursori di questa linea. La linea "innovatrice" è stata presentata come richiesta a gran voce dai giovani del partito. Si tratta di una posizione strumentale. Il dibattito nei Giovani Comunisti è di fatto stato congelato dal 1997 ad oggi. Nessuno può dire quali siano i reali orientamenti della nostra base giovanile. La Conferenza dei Giovani Comunisti doveva tenersi nel dicembre del 1999. E’ stata rinviata in continuazione. Si terrà finalmente nei prossimi mesi. Dal 1997 ad oggi gli unici momenti nazionali di discussione sono stati i campeggi estivi e l’assemblea nazionale di Foligno, senza però alcun criterio di rappresentatività democratica. Più volte invece nelle Conferenze giovani locali o negli attivi degli iscritti la linea bertinottiana è stata sconfessata. Dopo che i Gc sono stati presi a modello da seguire per tutto il partito, la prossima Conferenza Nazionale (convocata il 5-6-7 luglio) acquista ancora maggiora importanza.
All’assemblea nazionale di Foligno, a dicembre, i firmatari di questo articolo hanno presentato un documento dove spiegavano le proprie critiche ai vertici dei Giovani Comunisti. Nonostante sia stato scritto a metà di dicembre quel documento mantiene tutta la propria validità. Invitiamo tutti i compagni a richiedercelo, leggerlo e discuterlo.
Il vanto principale dei vertici dei Giovani Comunisti è quello di essersi orientati immediatamente al movimento antiglobalizzazione. Per noi, al contrario, hanno completamente voltato le spalle alle necessità di questo movimento. Migliaia di giovani hanno riversato le proprie energie ed attenzioni in questo movimento per riaprire una prospettiva di lotta al capitalismo. Le posizioni dei comunisti potevano trovare un ascolto fino a poco tempo fa insperato. I vertici dei Gc, invece, hanno negato la necessità di una battaglia politica per l’egemonia delle posizioni dei comunisti nel movimento, salvo poi intraprendere una battaglia perchè vi diventassero egemoni le posizioni della Disobbedienza Sociale, espressione del settore più a destra dei centri sociali.
Aver sposato le velleità e le azioni simboliche dei Disobbiedienti ci ha completamente tagliato la strada ad un lavoro di radicamento nei posti di lavoro in vista dello sciopero generale. Anche qua, in nome dell’alleanza coi Disobbiedienti, abbiamo completamente voltato le spalle all’enorme movimento che si stava preparando nei posti di lavoro. L’adesione tardiva allo sciopero generale non elimina il ritardo accumulato.
Genova, lo sciopero generale, la crisi economica del capitalismo, la situazione in Palestina, la rivoluzione in Argentina dimostrano una volta di più la necessità di abbattere questo sistema e l’ascesa di un nuovo ciclo di lotte. Assistiamo però ad un paradosso: un rinnovato spirito di lotta al capitalismo nella società si sposa con una liquidazione nel nostro partito delle idee classiche del marxismo. La loro difesa è al contrario la condizione fondamentale perchè i Gc possano trasformarsi da un’organizzazione di 10.000 iscritti in un’organizzazione di massa in grado di giocare un ruolo negli avvenimenti. Questo è l’obiettivo politico con cui affrontiamo la prossima Conferenza dei Giovani Comunisti.