La città curdo-siriana di Kobane sta per cadere. In queste ultime settimane i combattenti curdi hanno fatto fronte praticamente da soli agli attacchi dell'Isis, che ormai controlla tre delle quattro vie di accesso alla città. Nonostante tutti i proclami, l'Occidente assiste immobile a questo scempio.
Sabato 27 settembre si è tenuto il direttivo nazionale della Cgil convocato per decidere le prime iniziative in opposizione al disegno di legge sulla precarieta Jobs Act del governo Renzi.
Pubblichiamo l'intervento del compagno Mario Iavazzi e la dichiarazione di voto contraria al documento finale, presentato dalla segretaria generale Susanna Camusso, che ha fatto a nome dell'area Il sindacato è un'altra cosa-opposizione Cgil.
L'editoriale di Radio Fabbrica
Il governo, con il disegno di legge sulle nuove regole del mercato del lavoro, Jobs act, ha scoperto le carte. È prevista l’abolizione dell’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori, cioè l’abolizione definitiva di quel poco che rimaneva del licenziamento per giusta causa, ma anche tante altre cose. Come il controllo a distanza in azienda o il diritto per i padroni di demansionare a piacimento i lavoratori.
Il referendum per l'indipendenza ha prodotto un cambiamento epocale nel panorama politico scozzese. La campagna ha scosso l'intera società coinvolgendo anche chi non aveva mai votato prima. L'affluenza è stata un inedito 85%, più di tre milioni e mezzo di persone, una percentuale più alta di qualsiasi elezione mai tenuta nella storia del Regno Unito.
L'Editoriale del nuovo numero di FalceMartello
Nubi minacciose incombono su un’economia europea già disastrata. Anche la locomotiva tedesca comincia a perdere colpi, l’instabilità politica portata dai conflitti in Ucraina e in Medio Oriente colpisce a livello economico i paesi esportatori.
Sono passati pochi giorni dalla morte di Davide Bifolco, il diciassettenne del Rione Traiano di Napoli ucciso da un carabiniere, e sono già stati versati fiumi di inchiostro.
Dalle testimonianze di chi era presente quella notte emerge che non si è trattato dello sparo di un colpo “accidentale”.
L’attesissima riforma della scuola è stata pubblicata sotto forma di “Rapporto”, tracciando la cornice entro cui definire i successivi decreti e regolamenti. Nulla ha ancora valore normativo: si tratta, come spesso accade con Renzi, di tanta propaganda.