Le divisioni religiose, tribali e politiche attizzate per molti anni in Libia dall'imperialismo stanno deflagrando in una guerra civile ancor più feroce e zeppa di vicoli ciechi rispetto a quanto osservato sinora. In Libia, oggi, esistono due governi rivali, uno a Tripoli e l'altro a Tobruk, ed una terza zona del paese in mano all'instabile alleanza tra i fondamentalisti dell'ISIS e quelli, salafiti, di Ansar al-Sharia (Partigiani della Sharia).
Tsipras e il suo ministro delle finanze Varoufakis hanno visitato le capitali europee, nel tentativo di raccogliere sostegno per le loro politiche di rinegoziazione del debito, ma hanno riscontrato un’aperta ostilità. I lavoratori in Grecia si stanno aggregando intorno a quello che considerano il loro governo in un movimento che potrebbe intensificarsi nelle prossime settimane.
La dichiarazione della Bce di non accettare i titoli di Stato greci pone immediatamente davanti a un bivio il governo di Tsipras. I governi “progressisti” europei hanno tolto la maschera e hanno appoggiato senza riserve il diktat di Draghi.
Nel giro di pochi giorni, la borghesia internazionale ha spiegato nella maniera più brutale che non permetterà che Syriza realizzi nemmeno la più moderata delle proposte con cui ha vinto le elezioni del 25 gennaio.
Con una legge del 2004 è stato istituito per ogni 10 febbraio il "giorno del ricordo", una giornata di commemorazione delle cosiddette vittime delle foibe. Una legge fortemente voluta e sostenuta dagli ambienti della destra italiana con un chiaro intento revisionista, per compensare in un qualche modo le atrocità commesse dai nazi-fascisti e così ripulirsi agli occhii dell'opinione pubblica. Da allora è stato un susseguirsi di pessime produzioni televisive, libri, articoli di giornale. Ogni mezzo che potesse tornare utile alla riscrittura della storia è stato utilizzato. Proponiamo quindi oggi tre articoli che possono essere letti come valido antidoto ad un revisionismo storico che manca di qualsiasi credibile fonte storica, e che invariabilmente e inevitabilmente dimentica i crimini commessi dai fascisti durante la guerra in Istria e sul confine orientale.
Centinaia di migliaia di persone sono scese in piazza il 31 gennaio a Madrid, nella manifestazione indetta da Podemos come inizio della sua campagna elettorale. La manifestazione di dimensioni gigantesche, subito dopo la vittoria di Syriza in Grecia, riflette la profonda rabbia di milioni di lavoratori contro l'austerità capitalista, così come esprime la speranza che vi si possa mettere fine.
Dichiarazione della "Tendenza comunista" di Syriza
L'alleanza con ANEL è un grave errore da parte di SYRIZA! Non dobbiamo sprecare questa opportunità storica! Deve essere realizzata una coalizione tra SYRIZA e il Partito Comunista (KKE)!
Sulla base di un programma socialista e radicale che assicuri una solida maggioranza in Parlamento
Pubblichiamo questa dichiarazione dei nostri compagni della Tendenza comunista di Syriza mentre lo spoglio delle ultime schede lascia ancora aperto il dubbio rispetto alla conquista della maggioranza assoluta da parte di Syriza.