Israele, la nuova lista araba: in comune, non uniti.
Per adesso solo un matrimonio combinato, che forse nessuna delle parti realmente vorrebbe così.
Per adesso solo un matrimonio combinato, che forse nessuna delle parti realmente vorrebbe così.
Il volantino che distribuiremo in tutte le iniziative di solidarietà con Syriza in questa settimana.
La dichiarazione della Bce di non accettare i titoli di Stato greci pone immediatamente davanti a un bivio il governo di Tsipras. I governi “progressisti” europei hanno tolto la maschera e hanno appoggiato senza riserve il diktat di Draghi.
Nel giro di pochi giorni, la borghesia internazionale ha spiegato nella maniera più brutale che non permetterà che Syriza realizzi nemmeno la più moderata delle proposte con cui ha vinto le elezioni del 25 gennaio.
Questo autunno gli Stati Uniti sono stati attraversati da grandi manifestazioni di massa, come conseguenza degli omicidi, da parte della polizia, di Micheal Brown, Eric Garner e del dodicenne Tamir Rice, tutti e tre maschi neri e disarmati.
Una marcia degli ipocriti. Non si possono definire altrimenti quelle decine di capi di Stato e primi ministri che hanno sfilato a Parigi domenica 11 gennaio.
Centinaia di migliaia di persone sono scese in piazza il 31 gennaio a Madrid, nella manifestazione indetta da Podemos come inizio della sua campagna elettorale. La manifestazione di dimensioni gigantesche, subito dopo la vittoria di Syriza in Grecia, riflette la profonda rabbia di milioni di lavoratori contro l'austerità capitalista, così come esprime la speranza che vi si possa mettere fine.
Il mese di gennaio è stato tra i più pesanti e violenti per la popolazione del Donbass.
Tredici le vittime a Donetsk la settimana scorsa, dodici morti e una ventina di feriti due settimane fa a Volnovakha, in entrambi gli attentati sono stati presi di mira autobus in centro città.