Ups - Italia
Non possiamo essere trattati peggio dei pacchi che trasportiamo
La vittoria dei lavoratori Usa ma anche la riuscita dello sciopero della filiale di Milano del 5 settembre ’97 per riaffermare il diritto a difendere i posti di lavoro, ha portato l’azienda a cambiare la sua proposta sui part-time considerata fino a luglio immodificabile.L’azienda è passata da una proposta di part-time di 4 ore a una di 5. Non è un cedimento eclatante ma è sempre un cedimento, anche se con lo scopo di dividere i lavoratori.
L’unica concessione che noi siamo disposti a fare per salvaguardare le nostre condizioni di vita e quelle delle nostre famiglie, sono le 6 ore di lavoro per tutti, integrate dagli sgravi fiscali del pacchetto Treu.
L’azienda a Milano ha inviato 22-24 lettere per la trasformazione del contratto di lavoro da full-time a part-time di 4 ore a categorie protette, come donne in maternità o attivisti sindacali! Più grave è il fatto che la direzione non abbia risposto alle allarmanti valutazioni fatte dalle Rsu nei precedenti comunicati su una possibile nuova ristrutturazione nel prossimo periodo, probabilmente nell’anno successivo.
Se l’azienda intende continuare con il suo atteggiamento tracotante, i lavoratori e le Rsu dichiareranno la loro non collaborazione con l’azienda : ci proponiamo di creare negli uffici una situazione tale che li costringa a trattare con le rappresentanze dei lavoratori.
È già un danno rilevante per noi passare da full-time a part-time, ma a ciò l’azienda aggiunge la beffa quando dichiara pubblicamente (vedi Corriere della sera del 6/8/97) che non è affatto in crisi o quando ignora l’accordo sottoscritto col sindacato riguardo agli aiuti del governo ai lavoratori coinvolti in questa "ristrutturazione" (che vogliano tenersi anche questi soldi dei contribuenti?)
Tutti questi fatti denotano come questa azienda sia degna figlia della casa madre americana. Lì, nonostante la cocente sconfitta, l’Ups ha iniziato una campagna di diffamazione contro il presidente dei Teamsters facendo propria l’accusa di finanziamento illecito mossa da Hoffa, rappresentante della lobby della "famiglia" Gambino che fino al ‘91 controllava il sindacato dei camionisti. Se l’azienda intende continuare su questa linea si sbaglia perché i lavoratori negli Usa, come in Italia, sono ben disposti a difendere la propria dignità. Nell’occasione dello sciopero del 5 settembre i lavoratori hanno lanciato un’appello ai Teamsters e all’ITF per non circonscrivere la vittoria ottenuta negli Usa ma per coordinarsi affinchè essa venga estesa ai lavoratori di tutto il mondo.
Rsu Ups Italia
Milano 11/09/97 - info: 0338/6760379
Cronologia degli avvenimenti in Ups Italia 1996-1997
Negli ultimi 12 mesi i lavoratori dell’Ups Italia hanno condotto una lotta impari, contro una multinazionale, che si è sempre distinta per la sua politca antisindacale. Partendo da una situazione difficile, senza tradizioni di lotta, hanno tentato il tutto per tutto per costruire, partendo dal basso, quella forza necessaria per bloccare i piani dell’Ups. In questa lotta l’Rsu non ha avuto al suo fianco i vertici sindacali tranne che in poche eccezioni. Essi si sono limitati a seguire la vertenza senza scendere in campo per allargare la lotta a tutte le filiali Ups in Italia. Dopo 10 mesi la situazione ancora non è definita.
1996 La nuova Rsu inizia a prendere coscienza che l’azienda sta mettendo in piedi un progetto di ristrutturazione.
ottobre 96 l’azienda da un primo assaggio della sua politica, propone 13 trasferimenti dalla filiale di Bergamo alla filiale di Treviso e Vimodrone
5/12/96 assemblea finale di Milano discussione ed approvazione della piattaforma aziendale
6/12/96 assemblea filiale di Vimodrone filiale strategica dell’azienda - servizio n° verde clienti - l’azienda non autorizza l’iniziativa, la reazione dei lavoratori stanchi dei soprusi aziendali è uno sciopero con assemblea di 1 ora
11/12/96 i lavoratori di Vimodrone fanno un’assemblea nella quale approvano la piattaforma nonché nominano 3 delegate.
18/12/96 nel pieno del picco di Natale i lavoratori presidiano con uno sciopero di 30’minuti gli uffici del personale per avere udienza. L’azienda per iscritto assicura che entro il 10 di gennaio avrebbe aperto la trattativa.
09/01/97 l’azienda fa sapere che non ci sono le condizione per aprire una trattativa per il contratto integrativo e preannuncia un processo di riorganizzazione.
Gennaio ‘97 la Rsu s’impegna in una campagna di rafforzamento delle strutture sindacali delle filiali organizzando assemblee in ogni realtà rappresentativa (Bergamo, Firenze, Bologna, Vimodrone); si inizia anche a coinvolgere, gli autisti, cosiddetti padroncini lavoratori "autonomi", senza nessun diritto sindacale, ai quali viene proposto di costruire una propria piattaforma di rivendicazioni .
30/01/97 il coordinamento nazionale dei delegati decide un pacchetto di 8 ore di sciopero entro il 21 febbraio
30/01/97 si forma un comitato padroncini che elabora una piattaforma rivendicativa.
6/02/97 sciopero dei lavoratori di Milano di 4 ore per turno con presidio davanti la filiale di Vimodrone che partecipano allo sciopero per 2 ore. Lo sciopero viene esteso alle altre filiali come Bergamo
10/02/97 viene presentato ai lavoratori autisti la bozza di piattaforma rivendicativa che ottiene oltre il 50% di adesione. L’azienda diffonde tra i padroncini bugie, false informazioni che hanno lo scopo di bloccare il processo d’unione tra dipendenti e padroncini. Conti-nuano ad essere organizzate riunioni a fine settimana dalla Rsu.
11-12/02/97 incontro internazionale dei delegati Ups del mondo organizzato dall’Itf e Teamsters americani; viene votato un ordine del giorno che dichiara una iniziativa mondiale a sostegno della vertenza italiana, come pure la volontà di costruire un consiglio mondiale dei delegati Ups.
27/02/97 si scatena la reazione dell’azienda che allontana un padroncino promotore della piattaforma di rivendicazione; le Rsu organizzano 2 ore di sciopero nella sede di Milano.
6 marzo 1997 l’azienda apre le procedure per licenziare 150 persone, circa il 20% della forza lavoro.
10 Marzo 97 4 ore di sciopero con picchetto davanti ai cancelli dalle 7.00 del mattino bloccando l’uscita degli autisti
13/03/97 sciopero di 8 ore di tutte le filiali italiane della Ups
26/03/97 sciopero di 8 ore della filiale di Milano con la partecipazione di una delegazione di delegati spagnoli
4/04/97 Il coordinamento nazionale italiano e spagnolo propongono una manifestazione continentale per il 1°maggio a Bruxelles
04-18/04/97 iniziano i presidi davanti al negozio punto vendita che l’azienda ha aperto in centro a Milano.
Si sono distribuiti circa 10.000 volantini e raccolte 542.000 lire
18/04/97 partecipazione al presidio del segretario di Rifondazione comunista Fausto Bertinotti e della parlamentare Carazzi .
L’ITF di Londra e la IBT degli Usa Canada decidono che la giornata mondiale di lotta nelle sedi Ups si svolgerà il 22 maggio. Tre sono le rivendicazioni principali: 1º creazione di un consiglio mondiale dei sindacati ; 2º creazioni e mantenimento del lavoro a tempo pieno invece del part-time, 3º solidarietà con i lavoratori italiani.
1-20 maggio’97 I lavoratori raccolgono in varie iniziative pubbliche 2.500.000 lire.
22 maggio 97 sciopero di 1 ora e mezza in Italia e in Spagna,
partecipazione di 9 rappresentanti alla manifestazione europea
di Bruxelles, 20 manifestazioni negli Usa e 9 in Brasile. L’azienda rifiuta di riconoscere i rappresentanti italiani del coordinamento europeo Ups.
Giugno Inizia la fase Ministeriale della procedura , l’azienda pone come unica alternativa alle procedure di licenziamento la trasformazione di alcuni contratti da tempo pieno a part-time di 4 ore.
23/06/97 sciopero di 4 ore con presidio davanti ai cancelli dell’azienda a sostegno del lavoro a tempo pieno e per la riduzione d’orario senza riduzione di salario: una lavoratrice viene investita da un furgone aziendale.
28/06/97 l’azienda viene condannata dalla pretura del lavoro di Milano per condotta antisindacale.
02/07/97 si sottoscrive (prima volta per l’Ups) una proposta del ministero che prevede come obiettivo generale il recupero delle eccedenze di personale attraverso: 1° proposta di 40 part-time da concordare con le rappresentanze sindacali 2° ammortizzatori sociali per i restanti esuberi 3° incontro con le aziende del settore per un recupero delle professionalità in eccesso.
31/07/97 l’azienda non accetta la proposta delle Rsu e sindacato di part-time a 6 ore più il contributo previsto dal pacchetto Treu per le riduzioni d’orario.
Durante la pausa agostana esplode la grossa mobilitazione dei lavoratori Usa: 15 giorni di lotta seguiti con grande attenzione da parte dei lavoratori italiani.
A settembre la Rsu di Milano si fa promotrice di un appello internazionale nei confronti dei Teamsters; Itf e federazione dei trasporti europei per la costruzione del CAE (consiglio aziendale europeo).per allargare la grossa vittoria americana anche in Europa
Agosto L’azienda spedisce 24 lettere di trasformazione da full-time a part-time a attivisti sindacali, lavoratrici in maternità e categorie protette.
5/09/97 sciopero con assemblea di un ora dei lavoratori di Milano utile per fare il punto, lanciare nuove mobilitazioni, proporre i part-time a 6 ore + pacchetto Treu; l’azienda risponde chiamando parte dei lavoratori in esubero per proporre il part-time a 5 ore.