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La guerra civile ucraina rappresenta un punto di svolta decisivo nella situazione politica mondiale. La crisi iniziata nel dicembre del 2013, il rovesciamento di Yanukovich, l’insediamento a Kiev del governo di Yatseniuk, una coalizione tra l’oligarchia e i partiti neonazisti, lo scatenarsi della repressione fino al massacro di Odessa del 2 maggio, l’annessione della Crimea alla Russia, la rivolta delle regioni orientali e l’aperta guerra civile con l’intervento dell’esercito ucraino e dei battaglioni paramilitari, sono le tappe di uno scontro che ha diviso profondamente non solo l’Ucraina ma l’intera “opinione pubblica” mondiale.
Da anni non si assisteva a un simile diluvio di propaganda sui mass media dei paesi occidentali: squadracce di fascisti descritte come eroici combattenti per la libertà e la democrazia, una Russia presentata come un nuovo “impero del male”, il silenzio assordante sulla repressione in corso in Ucraina, l’abbattimento del volo malese attribuito ai ribelli del Donetsk senza uno straccio di prova, gli allarmi sulla “invasione russa” sono solo gli esempi più clamoroso.
La resistenza al governo di Kiev, descritta come semplicemente “separatista” o “filorussa” ha in realtà un carattere composito nel quale si è manifestato forte il sentimento antifascista e ruolo della classe operaia. L’appello del sindacato dei minatori del Donbass, pubblicato in appendice a questo libro, ne è una delle testimonianze. Non a caso questa resistenza ha attratto attenzione, simpatia e appoggio da militanti della sinistra in numerosi paesi, compresa l’Italia.
Questo libro si propone innanzitutto di chiarire la reale natura del conflitto e delle forze in campo e di fare appello a una chiara presa di posizione da parte del movimento operaio a livello internazionale.
Pubblichiamo quindi le Tesi sull'Ucraina, approvate dal Congresso mondiale della Tendenza marxista internazionale nell’agosto 2014, che delineano gli assi centrali di una posiizione anti-imperialista e di indipendenza di classe.
L'appello dei minatori del Donbass evidenzia uno degli aspetti decisivi del conflitto ucraino: l'entrata in scena della classe operaia, che ha connotato in maniera precisa la resistenza antifascista nelle regioni dell'Ucraina orientale.
È proprio traendo ispirazione da un simile protagonismo operaio che la Tendenza marxista internazionale ha posto la solidarietà agli antifascisti in Ucraina come un asse centrale della propria attività
Abbiamo promosso una campagna, “Solidarietà con la resistenza antifascista in Ucraina” che ha avuto grande successo in diversi paesi, tra cui Gran Bretagna, Grecia e il Brasile. È stato lanciato un'appello con i seguenti obiettivi, che facciamo nostri e che intendiamo perseguire qui in Italia:
* contro l'appoggio dei governi occidentali al governo di estrema destra di Kiev.
* contro la presenza e le esercitazioni Nato in Ucraina
* per l'arresto e il rinvio a giudizio degli assassini di 42 persone all'interno della Casa dei sindicati di Odessa il 2 maggio scorso.
* contro gli attacchi ai diritti democratici e la repressione nei confronti delle organizzazioni di sinistra.
* a sostegno della resistenza antifascista in Ucraina
A questi materiale abbiamo aggiunto due articoli utili a comprendere l’evolversi del conflitto. La Russia, l’Ucraina e l’occidente: ci sarà una guerra? scritto da Alan Woods subito dopo la caduta di Yanukovich, e L’ipocrisia della Nato e la sconfitta di Kiev, di Jorge Martin.
Mentre scriviamo è in atto una tregua, risultato della sconfitta delle truppe di Kiev che ha portato a più miti consigli il presidente-oligarca Poroshenko. Ma questo non pacifica affatto la situazione, le forze neofasciste presenti nella coalizione di governo non accettano la sconfitta e tentano di far dimenticare la sconfitta umiliante che hanno subìto all’est scatenandosi in nuove cacce all’uomo contro gli oppositori interni, in primo luogo contro la sinistra, per i quali il primo ministro Yatseniuk ha chiesto una epurazione di massa.
Questa tregua non risolve quindi nulla a medio e lungo termine, in Ucraina si è aperta una faglia profonda, una delle tante, di un “ordine mondiale” che il capitalismo in crisi non è più in grado di mantenere. Per questo è indispensabile che il movimento operaio e gli attivisti della sinistra giungano alla comprensione più chiara del conflitto ucraino e delle questioni centrali che esso porta alla luce: dal ruolo dell’imperialismo alla natura della democrazia, la questione nazionale e dell’autodeterminazione, i nuovi rapporti internazionali, il ruolo dei movimenti neofascisti e gli strumenti per lottare contro di essi.
29 settembre 2014
La guerra civile in Ucraina, Ac editoriale cooperativa, pagg. 80