"In difesa del marxismo" dedicato all’Autunno Caldo
In questi ultimi anni abbiamo assistito ad un continuo ed inesorabile attacco a tutta una serie di diritti e garanzie sociali, dall’eliminazionedella scala mobile ai ripetuti tagli alle pensioni. Ora grazie ai referendum promossi dai radicali la Confindustria vorrebbe eliminare addirittura uno degli articoli fondamentali dello Statuto dei Lavoratori, l’articolo 18 che sanziona il diritto di qualsiasi lavoratore, licenziato senza un valido motivo, di essere reintegrato sul posto di lavoro.
I diritti che cercano di portarci via non sono piovuti dal cielo, sono il frutto della lotta di milioni di lavoratori e lavoratrici che con sacrificio e determinazione hanno ottenuto delle conquiste ancora oggi fondamentali.
Sono anni che i padroni provano a riprendersi quello che hanno dovuto concedere, il tentativo che fanno oggi con i referendum è solo l’ultimo degli innumerevoli attacchi che hanno sferrato in questi anni ed è solo l’inizio di quello che cercheranno di fare nei mesi e negli anni futuri.
Aiutati in questo dalla concertazione e dalla disponibilità dei dirigenti sindacali che tanto ha contribuito a peggiorare le nostre condizioni di vita allontanando i lavoratori dal sindacato.
La precarizzazione e i ritmi di lavoro hanno raggiunto ormai livelli intollerabili, il ciclo continuo terreno che vede l’Italia in prima fila, rende la vita di centinaia di migliaia di operai inaccettabile. Tanti sono i giovani entrati nel mondo del lavoro in questi anni che da subito hanno dovuto prendere confidenza con ritmi di lavoro al limite della sopportazione.
Bruno Trentin, ex segretario della Cgil, responsabile di una delle peggiori sconfitte nella storia sindacale recente con l’abolizione della scala mobile il 31 luglio del 1992, ha dichiarato in una recente intervista : "Molte imprese cercano di utilizzare la flessibilità per diffondere un clima di frustrazione e di insicurezza. Non si può utilizzare questa flessibilità per costringere i giovani ad accettare un salario inferiore, o a fare i turni peggiori. Questa degenerazione rischia di far ritornare qualcosa di simile all’autunno caldo. Non è nè una speranza, né una minaccia, è un avvertimento. Le imprese stanno accumulando un carico di rancore fra i lavoratori. Finché la disoccupazione renderà pressoché inevitabile per molti lavoratori subire una serie di discriminazioni le cose potranno reggere. Dopo rischia davvero di scatenarsi una rivolta civile".
Cosa intendeT rentin per rivolta civile? E’ realmente possibile un nuovo Autunno Caldo ?
Le contraddizioni del capitalismo, la crisi in cui è entrato e da cui non riesce ad uscire, il continuo peggioramento delle condizioni dei lavoratori a cui i padroni ci costringono per essere competitivi ci fanno dire che le condizioni per una nuova ondata di lotte stanno maturando. Per questo motivo abbiamo deciso di dedicare il secondo numero della rivista "In difesa del Marxismo" ad un’analisi di quello che sono state le lotte dei lavoratori italiani in uno dei periodi fondamentali della storia del movimento operaio del nostro paese. La rivista, la cui uscita è prevista entro metà marzo, avrà come temi centrali le lotte e le mobilitazioni della classe operaia nel ‘68 e nel ‘69, la nascita dei consigli di fabbrica, il rapporto tra i lavoratori e le loro organizzazioni politiche e sindacali, e quello tra le lotte dei lavoratori e lo sviluppo del movimento studentesco, il tutto inserito nel contesto economico di allora.
Con questa pubblicazione vogliamo offrire il nostro contributo ad una discussione molto importante che ci aiuti a discutere con tutti quei lavoratori e quegli studenti che ogni giorno sono impegnati nella difesa degli interessi della classe operaia. Una discussione che contribuisca a chiarire quali prospettive ci troveremo di fronte nel prossimo periodo e a imparare dall’esperienza storica del movimento operaio italiano.
Telefona alla redazione per chiedere la rivista.