Giovedì 13 settembre in più di 15 città in Europa e nel resto del mondo si sono tenuti presidi e proteste per la liberazione di Adan Mejia Lopez, un compagno della tendenza marxista Militante detenuto nelle prigioni di Oaxaca in Messico, e di tutti i prigionieri politici.
Il presidio a Milano
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Abbiamo nelle settimane scorse informato i nostri lettori rispetto all'intera vicenda. Per i relativi articoli potete cliccare qui.
In Italia abbiamo organizzato insieme ai Comitati “Giù le mani dal Venezuela” presidi davanti all’ambasciata di Roma ed ai consolati di Milano e Firenze.
A Milano erano presenti circa una trentina di compagni, con uno striscione e diversi cartelli che inneggiavano alla lotta di Oaxaca e dei lavoratori e giovani messicani e che richiedevano la liberazione del compagno Adan.
Abbiamo lanciato slogan contro il governo Calderon e l’imperialismo americano, diffondendo volantini tra i passanti che spiegavano le ragioni della protesta.
Un'altra immagine del presidio di Milano |
Non abbiamo potuto incontrare alcun rappresentante del consolato, cosa che è avvenuta purtroppo anche a Firenze, dove una quindicina di compagni erano presenti al presidio davanti al consolato nel centro del capoluogo toscano. Ringraziamo il circolo dei ferrovieri del Prc fiorentino ed il Cpa Firenze sud per aver aderito al presidio.
In occasione del presidio di fronte all’Ambasciata messicana a Roma abbiamo consegnato all’ambasciatore Jorge Chen una lettera che riassumeva le ragioni della protesta;
L’ambasciatore pur non sbilanciandosi con risposte impegnative, ha fatto intendere che il problema dei “diritti umani”
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Il presidio di Roma
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in Messico non riguarda solo il governo federale ma anche gli Stati, le forze di Polizia, ecc. Ha ribadito più volte che “non vogliamo nascondere i problemi e se ci sono violazioni vogliamo che vengano denunciate”.
Si tratta certamente di uno scaricabarile molto “diplomatico”, ma anche di una ammissione indiretta che abusi ce ne sono e che non necessariamente il governo federale è disposto a farsi carico di tutto quello che accade a Oaxaca.
Ad ogni modo l’ambasciata si è impegnata a raccogliere ulteriori informazioni e a darci una risposta
Al presidio hanno partecipato una dozzina di compagni con cartelli e volantini che sono stati distribuiti ai passanti.
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La mobilitazione per la liberazione di Adan per il ritiro delle accuse agli attivisti del Mena non si ferma qui. Andrà avanti fino al raggiungimento dei nostri obiettivi. I compagni messicani stanno affrontando ingenti spese: Fino ad ora tra cauzione per i compagni del Mena liberati, parcelle degli avvocati per Adan Mejia, trasporti ed altro i costi della campagna hanno superato i 6200 euro.
Invitiamo tutti i nostri lettori a contribuire a sostenere anche economicamente gli sforzi dei compagni messicani, effettuando un versamento sul Ccp n° 11295201 intestato ad AC editoriale, specificando nella causale “per il Messico”.