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13 FEBBRAIO
PROSEGUIAMO LA MOBILITAZIONE, GENERALIZZIAMO IL CONFLITTO
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L’esito positivo di quell’appuntamento è un risultato importantissimo, un successo da cui partire, ma che non è ancora sufficiente.
La crisi, infatti, morde sempre più a fondo. A dicembre il ricorso delle imprese italiane alla cassa integrazione è aumentato del 525% rispetto allo stesso periodo del 2007. Un dato drammatico se teniamo presente che più della metà dei dipendenti del settore privato è priva di sostegno al reddito (cassa integrazione ordinaria o straordinaria).
Inoltre, Confindustria ha annunciato 600.000 posti di lavoro in meno per il 2009. La Telecom, la Fiat, la Maserati, la Dalmine hanno in questi giorni già annunciato o realizzato riduzioni di personale mentre in altre aziende, come l’Iris di Sassuolo (780 dipendenti), i padroni hanno minacciato la chiusura definitiva. Ancora una volta i padroni pensano solo ai loro profitti scaricando la loro crisi sulle spalle della gente che lavora.
Il Governo non è da meno e annuncia nuovi attacchi ai lavoratori come l’aumento dell’età pensionabile per le donne proposto da Brunetta.
Rifondazione Comunista è vicina e solidarizza con le lavoratrici ed i lavoratori che vedono i loro diritti e il loro posto di lavoro messi a rischio e appoggerà qualsiasi iniziativa di lotta verrà intrapresa.
In questo contesto, il fatto che la Fiom e il pubblico impiego abbiano deciso di proseguire la mobilitazione convocando per il 13 febbraio un nuovo sciopero di 8 ore è una scelta che Rifondazione Comunista sostiene, invitando le lavoratrici ed i lavoratori ad aderire.
La crisi e la durezza dell’attacco di Governo e Confindustria impongono infatti la necessità di proseguire nella mobilitazione e di estendere e generalizzare il conflitto dopo lo sciopero del 12 dicembre.
Per questo motivo Rifondazione comunista sarà impegnata a fianco delle lavoratrici e dei lavoratori perché lo sciopero convocato per il 13 febbraio febbraio dalla Fiom e dalla Fp diventi uno sciopero generale di 8 ore che coinvolga tutte le categorie e le unifichi.
Inoltre, è importante aprire un dibattito sulle proposte necessarie per la salvaguardia dell’occupazione e dei salari.
Occorre innanzitutto rivendicare l’estensione del diritto alla cassa integrazione e agli ammortizzatori sociali anche ai lavoratori delle piccole e delle piccolissime imprese e ai precari.
Per difendere tutti i posti di lavoro minacciati dalla crisi, rilanciamo l’idea proposta da Rinaldini, segretario della Fiom, del blocco dei licenziamenti.
Se il lavoro disponibile nelle aziende è sempre meno, il lavoro va redistribuito, riducendo l’orario a parità di salario.
Pensiamo, inoltre, che sia un diritto sacrosanto delle lavoratrici e dei lavoratori mettere in campo anche forme di lotte radicali, quali ad esempio la difesa dei posti di lavoro attraverso l’occupazione degli stabilimenti delle aziende che minacciano chiusure o smantellamenti di interi settori.
Infine, occorre proseguire la battaglia per l’abolizione della legge 30 e della Bossi-Fini perché a pagare la crisi per primi sono spesso i settori più deboli fra i lavoratori, ovvero i precari e i migranti.
ORGANIZZATI E LOTTA ASSIEME A NOI PER COSTRUIRE L’ALTERNATIVA DEI LAVORATORI!
Partito della Rifondazione Comunista
Regione Emilia Romagna
http://www.prcemiliaromagna.it
via Menganti, 8 Bologna- tel 051380836
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