Un breve resoconto
Due giorni di intenso dibattito hanno visto confrontarsi oltre 140 compagni che hanno partecipato all’assemblea nazionale convocata a Cortona (Ar) dai rappresentanti della quinta mozione congressuale del Prc. (“Rompere con Prodi”).
Il dibattito politico di apertura, introdotto da Claudio Bellotti (Direzione nazionale del Prc) ha posto un forte accento sulla crisi economica e sociale: “Il capitalismo italiano affonda come un sasso,
L'Assemblea nel centro congressi di Cortona |
ha detto Bellotti, questo è l’elemento decisivo che determina le prospettive politiche. La borghesia italiana è stata sconfitta su tutti i mercati, interno ed estero, e l’unica via d’uscita che si prospetta è un attacco brutale ai diritti e ai salari, paragonabile a quanto avvenne nel 1992 se non addirittura peggiore: un taglio di salario diretto e indiretto attorno al 30%. Questo è il significato dell’intervento di Montezemolo in Confindustria, che ha esplicitamente minacciato il sindacato: o vi adeguate, o vi prenderemo per fame chiudendo le fabbriche una dopo l’altra”.
Negli interventi è risuonata una forte critica per i risultati deludenti colti dal Prc dopo il congresso, nelle elezioni regionali e successivamente nelle consultazioni in Sicilia (amministrative e referendum).
Alessandro Giardiello |
L’incontro si è concluso con una manifestazione pubblica nel centro congressi di Cortona. A tema, la rivoluzione venezuelana e il controllo operaio, con un ampio intervento di Alan Woods, direttore del sito “In defence of marxism” e autore di libri e articoli sul Venezuela. Woods, di ritorno dal Venezuela dove ha partecipato a numerosi incontri in particolare con lavoratori e attivisti sindacali coinvolti nel movimento in favore del controllo operaio in aziende quali Venepal, Cnv, Pdvsa, ecc., ha sottolineato l’enorme importanza della rivoluzione venezuelana nel quadro internazionale. “In tutto il continente latinoamericano non c’è un solo governo stabile e il Veneuzela è oggi la punta più avanzata di un processo che riapre anche la prospettiva per rompere l’isolamento della rivoluzione cubana, assediata dall’imperialismo e minacciata anche internamente da un settore burocratico favorevole a un ritorno del capitalismo. Oggi nel processo rivoluzionario venezuelano entra in scena la classe operaia, come mostra il movimento verso il controllo operaio. È nostro dovere lavorare per rompere la cospirazione mediatica internazionale e schierare il movimento operaio internazionale a fianco della rivoluzione venezuelana”.
31 maggio 2005