Programma gestione dei rifiuti a Torino
L’elemento centrale, che caratterizza l’azione quotidiana del nostro partito, è costituito dalla mancanza di una chiara e coerente linea politico-programmatica funzionale alle finalità proprie di un vero partito comunista.
La mancanza di un programma di classe, che sappia unire il movimento operaio e che rompa con le compatibilità capitalistiche, ci consegna una prassi quotidiana confusa e caotica che genera momenti di grande antinomia tra radicalità virtuale e mediatica e reale agire politico ai vari livelli istituzionali.
Significative, a tale riguardo, sono le varie posizioni che si contrappongono nel Prc nei confronti della politica dei rifiuti. Nel seminario tenuto a Roma presso la Direzione Nazionale a fine novembre 2004, il nostro partito ha ribadito con forza la netta contrarietà all’incenerimento come mezzo decisivo per affrontare il grave problema dei rifiuti. Una posizione chiara e inequivocabile “l’incenerimento è il segmento più rigido di tutta la gestione dei rifiuti: l’elevato costo degli impianti e la quantità costante dei volumi richiesti impongono sempre massimi livelli di materiali inceneriti, deprimendo così ogni altra, come la riduzione e il riciclaggio.
Questo condizionerà l’operato di tutti i Comuni della Provincia attraverso i loro Consorzi, ed imporrà costi fissi molto elevati che indurranno a limitare altri capitoli di spesa, come la raccolta differenziata, con grave danno per l’ambiente ed i cittadini.” Viceversa la politica dei rifiuti sviluppata dall’attuale maggioranza nella Provincia di Torino, dove il Prc fa parte della coalizione di governo, si sta apprestando a varare un nuovo programma di gestione dei rifiuti, con volumi d’incenerimento aumentati di oltre il 100% (700.000 t.) rispetto a quelli previsti dal Programma attuale. Un Piano provinciale che contrasta con gli interessi generali e locali delle popolazioni, dei territori, dei lavoratori, e che indica un percorso gestionale che vanifica le corrette politiche di riduzione, riuso e raccolta differenziata finalizzata al riciclaggio. Questo piano non solo privilegia un percorso principalmente orientato verso lo sviluppo industriale dei processi di smaltimento, con l’evidente intento di favorire la speculazione finanziaria che accompagna la realizzazione di questi impianti, ma mette addirittura i sindaci nella condizione di impegnarsi per decenni a garantire rifiuti all’inceneritore per consentire il lauto ritorno economico ai “finanziatori”, mettendo i cittadini in condizione di dover pagare sempre di più.
Si tratta quindi, da parte della Giunta provinciale, di un atto di forza con un sostanziale cambio d’indirizzo attraverso una decisione che va ben oltre l’accordo di maggioranza, già frutto di una mediazione, sottoscritto dal centrosinistra e Rifondazione, dopo un aspro dibattito interno, per le elezioni provinciali dello scorso anno.
Di fronte a questa forzatura, che introduce sostanziali modificazioni al Piano dei rifiuti e che ne stravolge l’impostazione di fondo, ancora una volta la segreteria provinciale torinese di Rifondazione ha assunto, con il voto favorevole della 1°, 2°, 4° mozione e il voto contrario della 3° e 5° mozione, una posizione ambigua e incoerente.
L’ordine del giorno approvato al Comitato politico federale del 13 aprile, convocato per dibattere e assumere precise decisioni in merito, evidenzia, nella totale mancanza d’analisi e conseguenti decisioni politiche, null’altro che la ricerca di una nuova mediazione politica adeguata al nuovo scenario, infatti, il documento votato, senza assumere né porre condizioni preliminari, dà ambiguamente “mandato al Gruppo consiliare provinciale del Prc e alla direzione provinciale di assumere strumenti a tutela dell’autonomia del partito e della sua posizione in materia”.
Al documento presentato dal Gruppo provinciale e sostenuto dalle mozioni succitate, l’unico ordine del giorno alternativo, bocciato a maggioranza, è stato presentato dai compagni della 5° Mozione, nel quale è stato evidenziato, dopo un’attenta analisi politica del problema della gestione dei rifiuti, un elemento di discontinuità e di rottura con le compatibilità capitalistiche: “alla luce di tali considerazioni il Comitato politico federale nel ribadire l’assoluta contrarietà ad un progetto che non solo contraddice la politica dei rifiuti del Prc, ma stravolge gli accordi a suo tempi stipulati a tale riguardo, invita la Segreteria provinciale a ritirare l’appoggio del nostro partito dalla maggioranza che governa la provincia di Torino”.
Una posizione chiara e coerente sui problemi ambientali e sociali che caratterizza il nostro agire politico, a contrasto delle politiche centriste e dei conseguenti gravi compromessi cui ci assoggettiamo nei governi locali.